ottima disamina, non fosse per la censura. non vedere (e soprattutto nascondere agli altri) la collaborazione dei DEM alle politiche STUPIDAMENTE accollate solo ai REP, aiuta la perpetuazione di quel medesimo piano che vorrebbe denunciare. così come il triviale ottimismo a fine testo, che rappresenta la seconda doccia fredda.
peccato, occasione sprecata
ma ottimo materiale e, non fosse per gli OVVERO usati contra lingua per significare CIOE’, pure ben tradotto
Una analisi approfondita di come l'economia neoliberista, quella del trickle-down e della crescita economica all'infinito non funzionano.
Come è potuto succedere che l'ANC abbia svenduto la vittoria ai suoi oppressori.
Finalmente una attenta analisi sull'economia della paura e relative fortune di Israele che da sempre primeggia nel settore
Naomi Klein, è una nota giornalista USA, che ha raggiunto una fama mondiale con il libro, No Logo, sulle politiche non proprio cristalline, industriali e commerciali, dei grandi brand internazionali. In questo libro si cimenta su temi più squisitamente di carattere economico e sociale. In particolare nel libro ricostruisce una serie di situazioni di shock che provocate/subite sarebbero alla base di politiche di arricchimento di grandi gruppi economici. In primo luogo analizza la storia di alcuni paesi sudamericani (Cile, Bolivia, Argentina) che, con la salita al potere per lo più di dittatori spalleggiati dagli USA, hanno applicato terapie economiche shock di natura iper-liberista che hanno provocato una forte diseguaglianza e sofferenza sociale con grossi guadagni invece per alcune multinazionali. L’autrice si sofferma poi sul ruolo degli Usa e del FMI (Fondo Monetario Internazionale) sul passaggio dal sistema comunista al libero mercato nella Russia di Eltsin con le gravi sofferenze subite dai cittadini. Altri shock economici sono stati inoltre inferti ai paesi del sud est asiatico dalle politiche, sempre iper-liberiste imposte dal FMI, che hanno anche qui generato gravi situazioni sociali nei paesi che le hanno applicate e che poi se ne sono, in alcuni casi, affrancati. Ulteriore esempio di shock economico sociale è rappresentato dalla guerra in Iraq dove si è sfruttata l’occasione per permettere lauti guadagni alle aziende americane, con pesanti interessi nelle figure dell’amministrazione Bush, che hanno operato nella difesa e nei servizi. Infine, l’ultimo esempio negativo evidenziato dall’autrice, è quello dell’uragano Katrina a New Orleans, shock naturale, dove anche qui si sono privilegiati gli interessi di pochi e di alcune aziende a svantaggio della comunità. Per quanto riguarda il giudizio sul libro, pur essendo molto ben documentato e abbia uno piacevole stile giornalistico, ritengo che la lunghezza, oltre 500 pagine, sia eccessiva e pertanto sia ridondante e ripetitivo in alcune parti. Inoltre mi pare anche eccessivo il peso di colpe dato alla Scuola di Chicago e Friedman che, comunque e senza dubbio, hanno fornito le argomentazioni teoriche ed economiche alle scellerate politiche attuate. Infine, la ricostruzione sulle colpe del FMI e Banca Mondiale si trovano più dettagliate e direi convincenti nei libri di Stiglitz. Complessivamente, comunque, un libro interessante e istruttivo se non vi fate spaventare dalla sua voluminosità.
...ContinuaL'autrice di No Logo si cimenta ora nell'analisi dell'economia dei disastri: la necessità di azzerare con uno shock le idee e le prassi e le leggi, in specie dove queste sono a tutela delle moltitudini, per applicare il liberismo sfrenato, il fondamentalismo capitalista...
...ContinuaLeggere Shock Economy credo sia doveroso. I meccanismi illustrati ci pongono il problema di come attuare una cittadinanza attiva nel migliore dei modi possibili.
Invidio a Naomi Klein la sua capacità di analizzare le dinamiche in maniera geniale.
Vi invito a leggere anche il suo "Recinti e finestre" ( oltre che il celeberrimo "No Logo" ).
Per quanto riguarda il suo ultimo lavoro "Una rivoluzione ci salverà" ci stò ancora riflettendo. Il cambiamento climatico non è altro che il risultato delle dinamiche economiche denunciate in "Shock Economy" ma buona lettura comunque.