Sofia viene smarrita dai suoi genitori per un tragico equivoco all’ età di sette anni. E’ di famiglia gitana perciò nella cittadina che dovrebbe accoglierla non è molto ben vista. Viene considerata diversa, strana. Solo due persone si prenderanno cura di lei, un ricco proprietario terriero e un’ anziana donna che la ameranno come una figlia e la accompagneranno fino all’ età adulta, con il sostegno di alcuni saggi e potenti “stregoni” del villaggio, in realtà persone che conoscono i segreti della natura e che sanno da questi trarre beneficio. Sofia dunque cresce circondata da una potente barriera protettiva di amore e sapienza. Ma l’ esperienza di quel primo abbandono l’ ha segnata profondamente e vive ogni distacco successivo, persino la morte dei suoi genitori adottivi, come un tradimento. E l’ ignoranza della gente del posto che sostiene lei sia un’ emanazione del demonio fa il resto.
Solo la maternità e il sostegno costante dei suoi amici “magici” la salverà, aiutandola a spezzare il cerchio delle esperienze negative.
Sofia è una bellissima figura di donna, forte e determinata, e questo romanzo un bell’ esempio di realismo magico, un racconto su quanto male possa fare essere additati come diversi, sulla potenza dell’ amore e sull’ importanza della ricerca di sé stessi.
La trama del romanzo è tutto sommato avvincente e potrebbe far prevedere dei momenti di tension più coinvolgenti. Invece il ritmo mi è sembrato un po’ troppo lento e pigro. La figura di Sofia tuttavia è interessante, quasi una femminista ante litteram. Non rispetta le convenzioni sociali, è ribelle, divorzia, ha un figlio fuori dal matrimonio, non si sottomette alle regole maschiliste di questa piccola comunità tradizionale, che non è in grado di comprendere i suoi problemi. Ma più che la figura di Sofia mi è piaciuta la descrizione degli elementi naturali ai quali la Belli è legata : i fiori, le piante, il vulcano ma anche le scimmie, le zanzare, il clima afoso del suo Nicaragua. E poi quello spirito magico, così tipico dei romanzi sudamericani, ma che qui ha la valenza della magia, quella vera : la magia bianca impersonata da tre stregoni / maghe veri. Essi riusciranno a rompere quel cerchio negativo che stringe Sofia e la faranno riconciliare con il suo passato. Bello è anche lo spirito ironico e canzonatorio con cui la scrittrice ci traccia alcuni personaggi anche religiosi!!!
...ContinuaSofia è stata perduta dai genitori quando era molto piccola, l'abbandono le lascia una ferita profonda che fatica a rimarginarsi, il suo essere diversa (donna, gitana, volitiva e indipendente) non l'aiuta a farsi accettare nel piccolo paese in cui vive anche se non le mancano gli amici né i soldi (per fortuna). Attraverso la comunione con la terra, la natura, la magia bianca riesce comunque a diventare la donna forte e autonoma che si intuisce fin dal prime pagine, riesce a perdonare i genitori e finalmente può davvero accogliere l'amore.
...ContinuaHo letto il libro proprio mentre mi trovavo in Nicaragua e visitavo alcuni dei posti citati nel romanzo... per cui l'ho trovato suggestivo ed emozionante. Ma in realtà la storia è abbastanza semplice, piacevole di certo, ma lontana dall'altro suo romanzo che avevo letto, il suo particolarissimo "La donna abitata".
Rimane comunque interessante scoprire attraverso il personaggio di Sofia, la cultura e le tradizioni di alcune zone del Nicaragua, tradizioni che sopravvivono nel bene e nel male e che faticano a liberarsi da una cultura fortemente machista.