Il romanzo è un insieme di aneddoti e particolari della vita dell'autrice, tutti ambientati nella zona che va da Minturno a Sperlonga (Latina), fino ai confini di Terracina. Gli occhi dei lettori si troveranno così davanti alla grotta del Turco, alla grotta del Mago, al castello di Gaeta, al centro storico di Formia o all'interno dei migliori bar e ristoranti della costa.
Romanzo rivolto più che altro a lettori conoscitori della zona, l'ho letto in previsione delle mi prossime vacanze estive. Le descrizioni dei luoghi sono abbastanza curate, sebbene alcuni particolari non siano così dettagliati tanto da obbligare quasi il lettore ad un maggiore approfondimento tramite internet.
Lettura consigliata per l'estate, in spiaggia, davanti al golfo di Gaeta.
Ho “conosciuto” Chiara Valerio alla scorsa edizione del Festivaletteratura di Mantova. In realtà non l’avevo mai sentita nominare, ma sono andata ad un incontro, dove lei era insieme a Michela Murgia, e si parlava di eroine. La Murgia sosteneva Morgana come mito e idolo. La Valerio : Lady Oscar. Ora, come era possibile non innamorarsene? Personaggio perfetto, eroina ideale! E che verve ha Chiara! Mi è capitato di vedere questo libricino e ho pensato che poteva essere un primo incontro per capire il suo scrivere. Qui, racconta di Scauri, di dove è nata e parla di tutto un mondo, che è quello che creiamo nei luoghi dove cresciamo, con leggende, episodi… un incrocio di situazioni. Si parla di Virgina Woolf, di Auden e di molti altri. E mi ha fatto venire la curiosità di leggere Fabrizia Ramondino… che cosa volere di più? Mal di Scauri è una malattia molto diffusa Chiara, diffusa e persa in quei luoghi che ci hanno visto cambiare.
...ContinuaIo abito poco sopra il sud pontino e ho conosciuto le zone di cui parla il libro una decina di anni fa, quando frequentavo E. che in quelle zone ci vive. Me ne sono innamorata... di quelle zone. (Di E. avrei dovuto farlo!)
Non che io ne sia un'attenta conoscitrice, ma leggendo quel libro un po' mi ci sono ritrovata perché come godono i miei occhi nel sud pontino non godono in nessun'altra parte della provincia di Lat(r)ina!
E mi è venuta voglia pure a me di scrivermi un libro tutto per me di memorie su posti e persone conosciute... è un bell'esercizio!
Il libro è piacevole, leggero, confidenziale. Mi suona così intimo trovare i nomi dei familiari, degli amici o dei negozianti... sono più reali degli altri nomi trovati nei romanzi... forse sarà perché si muovono in spazi conosciuti...
Sì... Mi è piaciuto!
Questo è uno di quei libri che ti fanno venire il dubbio.
Premetto che mi è piaciuto molto, che l'ho letto nell'arco di una giornata e quando un autore ti porta velocemente e con piacere dalla prima all'ultima pagina, vuol dire che ha scritto un bel libro. E dire che non c'è una storia; e dire che di storie ce ne sono tante, quelle dei luoghi, delle persone che hanno vissuto, transitato, sfiorato quei luoghi, magari fino a morirci. E poi ci sono le storie di chi quelle pagine le ha scritte, che non sai se sono vere o meno, però alla fine pensi che sì, sono vere e tanto basta.
Tornando al dubbio: ma questo libro mi è piaciuto così tanto perché conosco bene quei luoghi e, pure, un po' delle persone raccontate? Mah, normalmente vivrei la cosa come una deminutio, mi sentirei defraudato da un libro che mi ha privato del piacere di immaginare i paesaggi e i caratteri, i colori e i profumi, i profili e le parlate, le storie e le situazioni. Invece no, perché i luoghi che conosco io sono nominalmente gli stessi; quelli del libro, filtrati dalla penna dell'Autrice, assomigliano ai miei, ma non corrispondono. Lo spasso sta nel notare le differenze, che si moltiplicano a ogni riga, in un labirintico gioco di rimandi che dona una vertigine borgesiana.
Alla fine il dubbio resta: ma il sudpontino di Chiara Valerio esiste veramente? Da domani mi toccherà guardarlo con occhi nuovi.
Mezza stelletta in più perché la merita costantemente questa serie di volumetti di Laterza, che regalano al lettore una sorta di guida turistica d'autore.
Anche Chiara Valerio, raccontandoci i suoi luoghi, ci segnala frammenti di diario personale, disinteressati consigli eno-gastronomici, momenti di quotidianità e decine di altri sassolini che fanno venire la voglia di partire immediatamente e vedere queste cose con i propri occhi.
Poi c'è la scrittura, non sempre facile, dell'autrice. Si tratta però di una complessità che comporta uno sforzo di attenzione positivo, non uno sfoggio aulico fine a se stesso e inconcludente.
...Continua