Romanzo breve, quel che gli inglesi chiamano "novella" e che infatti è spesso pubblicato non da solo ma insieme a "In persuasion nation", il breve e spaventoso regno di Phil ci riporta nel mondo pseudo-fantascientifico di Saunders, con strani alieni e ancor più strani paesi ma dove i sentimenti e i rapporti tra gli uomini, pardon, con gli esseri compositi che abitano Inner Horner e Outer Horner ci sono spaventosamente familiari.
Un apologo molto trasparente su tolleranza e razzismi vari, con molti echi provenienti dal nazismo ma non solo, sempre però percorso da quella vena satirica e umoristica che rende tutto quel che scrive Saunders così godibile. Tuttavia, forse proprio perché è stata una lettura autonoma, e non parte di una raccolta, non mi ha lasciato del tutto soddisfatta; direi che non ha la statura necessaria a reggersi da solo. Tre stelle però se le merita lo stesso, soprattutto per l'inventiva e la scrittura.
the premise gets me: "welcome to Horner, a nation so small it can only accomodate one citizen at a time. the other six citizens must wait their turns in the Short-Term Residency Zone..." I don't want to give too much away.
after reading comment:
i'm "not likely to read the likes of that again".