Una piacevole e inaspettata sorpresa. Mi viene quasi da ridere se penso che per mesi ho lasciato marcire su uno scaffale questo libro, che probabilmente è tra i migliori romanzi di fantascienza che io abbia mai letto (una volta l'ho persino aperto, intenzionato a iniziarlo, salvo poi richiuderlo sospettoso e cominciare qualcos’altro).
Il romanzo narra di un alieno figlio di una specie d’intelligenza superiore, che giunge sulla Terra e, camuffandosi da umano e sfruttando le sue superiori conoscenze, accumula in poco tempo un'immensa fortuna di cui è intenzionato a servirsi in modi e per scopi che si chiariranno via via. Riluttante al contatto con gli esseri umani, Thomas J. Newton – questo il suo nome “terrestre” – svilupperà nondimeno un rapporto particolare e controverso con alcuni di loro.
L’uomo che cadde sulla Terra è una storia bellissima e triste, che parla di solitudine, di incomprensioni, di affetti e di nostalgia, ed è una storia che tutti – anche i non appassionati di fantascienza – potrebbero (e dovrebbero) concedersi.