Questo è un libro sulle storie. Quelle che si raccontavano una volta attorno a un fuoco. Le storie che si inventano e quelle vissute, le storie che insegnano e quelle che divertono, le storie che tengono viva una leggenda e le storie che una leggenda sono in grado di crearla.
E il locandiere Kote di storie leggendarie ne conosce molte, molte ne mise in giro e molte altre ne ispirò. Kote è Kvothe e le imprese di Kvothe sono leggendarie.
E il racconto di Kote su quello che accadde veramente è il confine di quelle leggende, talvolta troppo esagerate per le realtà, talvolta insufficienti per essa.
E mentre si seguono le avventure di Kvothe, ci si domanda com'è potuto diventare un perfetto pacifico locandiere di paese, cos'è successo a tutte le persone di cui ci narra, cosa presagiscono gli attacchi nelle strade e la presenza di Bast alla locanda,...
E' un libro di cui non puoi che attendere il seguito. E' come una ballata. E' una storia che genera storie. Un puzzle che si compone lento e mai con tessere tutte di vicino incastro.
Bei personaggi, più di un mondo che si sfiora e ognuno plausibile, spiegabile e quindi accettabile, concreto. Una bella prova di scrittura.
Aunque al principio no me terminaba de enganchar, poco a poco me ha resultado más interesante la historia que se va contando. Eso sí, a ratos parece que da muchas vueltas sobre lo mismo (especialmente la pobreza que asola al protagonista).
Habrá que seguir viendo cómo continúa la historia en el siguiente libro...
Fantasy del mese
Un bellissimo fantasy proprio come piacciono a me e, inevitabilmente, si tratta di una saga o forse trilogia, devo informarmi so che il secondo volume è già uscito!
Il protagonista è molto ben caratterizzato, la storia si dispiega in due archi temporali, abbiamo il presente dove il nostro protagonista, evidentemente scoraggiato, è diventato un semplice locandiere (anche se alla ricerca di informazioni su i "demoni" che infestano il villaggio) e poi il passato dove apprendiamo della tragedia che si è abbattuta sul giovane Kvhote e dei primi passi mossi all'accademia che lo porteranno a diventare l'eroe delle leggende.
Ovviamente questo pone molte domande, com'è possibile che Kvhote sia finito così? Ha ottenuto la sua vendetta sui Chandrian? Cosa ne è stato di Denna e dei suoi due amici Wilem e Sim?
Com'è finita la faida tra lui e l'altezzoso, viziato e vendicativo Ambrose?
Il giovane Kvhote ha un'infanzia spensierata, i suoi genitori sono girovaghi e artisti, hanno una meravigliosa voce e stanno componendo una canzone sui misteriosi Chandrian e su Lanre.
Alla compagnia si aggiunge ben presto Ben un arcanista/mago che, scoperte l'arguzia e la curiosità del bambino, decide di fargli da maestro. Come spesso succede in queste storie la situazione precipita.. Ben lascia la compagnia per sposarsi e, un brutto giorno, tornando all'accampamento, Kvhote trova.....
Distruzione: la sua famiglia, l'intera compagnia è stata sterminata e dei loschi figuri sono seduti attorno al fuoco. Mi è spiaciuto tantissimo, anche se me lo sentivo che sarebbe successo qualcosa di brutto. I genitori del protagonista sono descritti molto bene e, più di ogni altra cosa, è chiaro che erano molto innamorati.
Questi esseri non sono umani e, seppur bellissimi, hanno qualcosa di stonato, qualcosa di malvagio e terrificante. è chiaro che hanno ucciso tutti a causa della canzone, quella su cui i genitori di Khvote stavano lavorando da tanto tempo... Cosa c'era scritto nella canzone? Ovviamente c'era qualcosa che Lanre e i Chandrian volevano tenere nascosto, qualcosa di pericoloso per loro... Si scoprirà mai? Purtroppo, i genitori del protagonista sono morti, compresi tutti coloro che avevano sentito la canzone, possibile che, almeno Ben, ne sapesse qualcosa?
Stordito dallo shock e rimasto solo al mondo il povero ragazzo vive nei boschi, qui apprenderà a suonare il liuto (l'unica cosa che gli è rimasta del padre) in maniera meravigliosa, in seguito vivrà a Tarbean tra i ladri, nella miseria più assoluta soffrendo freddo e fame. Con le proprie forze riuscirà a raggiungere l'Accademia e a venire ammesso.
Mi è piaciuto molto apprendere di tutte le originali e strane materie insegnate all'accademia.
La "magia" che viene utilizzata nel libro è davvero originale o, per lo meno, non ho mai letto di cose simili eccetto, evidentemente, l'onomanzia. L'importanza dei nomi, dei veri nomi, si ritrova in tanti altri fantasy dal più celebre Earthsea a Eragon ma qui, devo dire che l'autore è stato molto bravo a non far pesare la cosa.
Ovviamente, non poteva mancare una ragazza che facesse perdere la testa al nostro protagonista e, sventuratamente, lui si innamora di Denna una ragazza coraggiosa che si mantiene da sola e sempre alla ricerca di un mecenate. Purtroppo, Denna non può permettersi di innamorarsi di un ragazzo squattrinato e quindi... bhe lei continua a prender in giro ragazzi giovani e ricchi per farsi fare dei bei regali è uno spirito libero e, anche se si può capirla, mi sono comunque infuriata ... sapevo che avrebbe spezzato il cuore a Kvhote...
Alla fine, si capisce che i Chandrian si palesano ogni volta che qualche umano scopre qualcosa di potenzialmente pericoloso su di loro e questa, forse, potrebbe essere l'occasione del ragazzo per ritrovarli, cosa nascondono così accanitamente?
Riuscirà mai Kvhote a vendicarsi? Come ha conosciuto Bast e chi è davvero il suo allievo? Io credo che possa essere un Chandrian oppure una creatura fatata anche perchè i demoni non esistono.. immagino che la cosa verrà chiarita nel seguito... e, se Bast è un Chandrian come mai ha scelto di seguire Kvhote? Voglio sapere!