Delle recensioni negative di questo romanzo penso che provengano da chi non è riuscito ad arrivare fino in fondo. La trilogia di K è un romanzo lucido sulla guerra, sul tradimento, sulla famiglia, sulla lontananza e sulla distanza ma per seguirne il filo, per restare presenti nella narrazione, è necessario superare una serie di pagine che sono schiaffi, graffi, insulti. Tutti e tre i romanzi che la compongono, con un linguaggio chiaro ed asciutto, giocano a far male: prima in modo brusco, come sotto lo scoppio repentino della guerra che ne fa da sfondo, e poi in modo sempre più sottile ma profondo, come gli strascichi che le esperienze di vita imprimono nella nostra esistenza. La trilogia di K è una trilogia volutamente masochista, probabilmente ispirata dall’orrore della guerra che ha travolto e cambiato la vita della sua stessa autrice, della separazione.
Due fratelli si separano, le loro vite -speculari- si distaccano, ma mai del tutto, mai davvero perché si intrecciano, si sfiorano fino a confondersi in una cosa sola: la famiglia, quel nucleo da cui la vita trae origine, quella vita che la guerra e l’amore provano a distruggere. Ogni tanto la guerra ci riesce, questo romanzo racconta di come invece l’amore ci riesca sempre.
Terribile e bellissimo. Una scrittura secca, parla di realtà, sembra fare di tutto per non confondere la realtà con la letteratura, fino a farci scoprire che la letteratura è l’unica verità possibile.
“un libro per triste che sia non può essere triste come una vita”
Una scrittura affilata per una storia che trafigge.
Sì viene investiti da una valanga di dolore.
Così vero. Così sentito.
Un lavoro di spietata durezza e ruvidità. Il primo dei tre libri/capitoli/quellochevipare è un capolavoro, il secondo è ottimo, il terzo tira un po' per le lunghe, ma necessario per tirare le fila del racconto. Merita decisamente una lettura, in ogni caso.
...ContinuaE’ da assorbire, si fa assorbire. Vi ruberà i sogni. Vi ruberà i giorni e le notti. E non ve lo dimenticherete mai. Sarete costretti, di tanto in tanto, a tornare dentro quelle pagine, a cercare risposte che non troverete, a rimanere in apnea fino all’ultima parola. E, quando chiuderete l’ultima pagina, fosse anche la ventesima volta che lo farete, vi mancherà.
Per quel che mi riguarda, fino ad ora, è il libro più bello che io abbia mai letto. E lei è la scrittrice che in assoluto incarna per me la perfezione.