L ultima parte mi ha deluso un po,,, ma la prima e la seconda sono molto belle.
L'ho letto tutto d'un fiato visto come inizia la storia.. vuoi sapere cosa accade ai 2 fratelli rimasti soli.. dopo essere stati lasciati dalla nonna materna (tutto è tranne una nonna) che li insulta continuamente, li costringe a darsi da fare per mangiare e dormire lì.. IL GRANDE QUADERNO è stato quello più "interessante" da leggere seppur ti ritrovi ad ogni fine capitolo un pugno nello stomaco :(
Ma la scrittrice ecco che cambia le carte in tavola..e ti dici..ma sto leggendo un altro libro?!?! Il finale mi ha lasciato l'amaro in bocca... il rancore non è servito a nulla.. sarebbe bastato ritrovarsi e recuperare gli anni divisi in quel modo.. ma forse la guerra ha incattivito le persone.. anche se un comportamento del genere me lo sarei aspettato più da Lucas (che ha davvero sofferto!) che da Klaus.
Vabbè.. che ansia verso la fine del secondo libro..
Agghiacciante anche il finale.
MAH O.o
Un romanzo che è stato definito un capolavoro. Sarà così, lo dicono in molti.
Sì, lo dicono, anzi lo scrivono, ma tra gli elogi traspare spesso qualche dubbio.
E sono proprio quelli, i dubbi, che in me prevalgono.
Vedo la furbesca intenzione di stupire il lettore ad ogni costo, inserendo situazioni eccessivamente crudeli, episodi erotici perversi non necessari. Mi chiedo soprattutto se le descrizioni insistite delle nefandezza più efferate dei due gemelli, servano allo sviluppo della storia o se siano piuttosto un puntello per sorreggere una trama debolissima.
Non solo, l'autrice cerca continuamente di confondere il lettore ribaltando l'immagine mentale di ciò che si è appena letto, intorbidendo situazioni e rimescolando le sequenze narrative e la natura dei personaggi, mettendo così a dura prova una visione chiara e logica (e questo lo ammettono anche molti suoi appassionati ammiratori).
Poi lo stile: è stato definito asciutto e certamente lo è.
Io invece, trovo una scrittura povera, anzi misera.
I dialoghi sono di una piattezza unica.
L'autrice fa esordire i personaggi con:
Nonna dice:
Nostra madre dice:
Nostro padre dice:
Il libraio dice:
Mia nipote che frequenta le elementari scrive allo stesso modo.
Mai l'autrice dà spessore emotivo ai personaggi scrivendo ad esempio: accennò, sottolineò, insinuò, bisbigliò, inveì, gridò, precisò ecc. Ripeto, una piattezza unica.
Comunque brava Agota, sei riuscita a imbambolare tanti lettori.
«Nostra Nonna è la madre di nostra Madre. Prima di venire ad abitare da lei non sapevamo che nostra Madre avesse ancora una madre.
La chiamiamo Nonna.
La gente la chiama la Strega.
Lei ci chiama figli di cagna.»