Una raccolta di racconti in cui Holmes fa mostra del suo solito acume, con storie piuttosto variegate, tutte interessanti, e in cui finalmente facciamo la conoscenza del famigerato Moriarty! Insomma, sempre una piacevole lettura!
http://www.naufragio.it/iltempodileggere/17565
M'è piaciuto un po' meno del precedente, ma comunque bello. La scoperta del mistero a dirla tutta non mi ha entusiasmato più di tanto, ma l’investigazione invece l’ho trovata davvero emozionante, meglio di un thriller! :)
Il finale l'ho trovato un po' noioso, ma nel complesso comunque un bel libro!
http://www.naufragio.it/iltempodileggere/14099
Conan Doyle non ne poteva più di Holmes quando ha scritto questo libro, e secondo me la stanchezza si sente. Le storie non sono più così avvincenti, le indagini ripetitive, le soluzioni di Holmes non più così straordinarie. Al tutto si aggiunge il fatto che nel racconto secondo me il giallo ci va sempre (con le dovute eccezioni) un po’ a perdere, meglio i romanzi. Sicuramente comunque una lettura piacevole!
http://www.naufragio.it/iltempodileggere/21706
finito. mi ci è voluto un po' perché non amo molto la forma racconto e quindi faccio più fatica ad andare avanti, però devo dire che ne è valsa la pena. la lettura è soddisfacente, intrattiene molto e nonostante abbia più di un secolo risente veramente poco del trascorrere del tempo. super consigliato.
...ContinuaLi ho letti tra Agosto 2005 e Settembre 2019.
Il punto forte dei romanzi e dei racconti di Sherlock Holmes, è presentare una mente completamente razionale.
È molto rassicurante seguire Sherlock durante le sue avventure. Sai che alla fine, nella maggior parte dei casi, Sherlock troverà il colpevole. Sherlock è stimolante, ti sollecita a ragionare e ha contribuito molto alla mia formazione. Contro purtroppo si può dire che molte concezioni scientifiche sono superatissime: nessuno parla più di nervi scossi, nessuno pensa che la frenologia sia utile per delineare la personalità di una persona.
Commenterò libro per libro. Andrò a memoria, perciò chiedo venia se farò qualche errore.
Uno studio in rosso (Agosto 2005): probabilmente il romanzo migliore di tutti. Il caso è perfetto, Sherlock è nuovo, lo si comincia a conoscere e lo si ascolta a bocca aperta. La prima parte è perfetta. La seconda parte La terra dei santi, non funziona. Non serve a niente, la si legge. Ma è il caso ciò che importa. E il finale, dove Sherlock parla della differenza tra induzione e deduzione è indispensabile.
Il segno dei quattro (Luglio 2008): Purtroppo sa di già visto. Sembra l'ultima avventura per Watson, visto che si sposa con la signorina Mary Mortsan. Al posto di una seconda parte, la storia dell'assassino è contenuta nell'ultimo capitolo. È infantile nel descrivere l'amore di Watson per la signorina Mortsan, le deduzioni di Sherlock sono buone, il bassotto Toby, mi è sembrato un escamotage per semplificarsi la storia.
Le avventure di Sherlock Holmes (finito nel Maggio 2010): i primi e probabilmente migliori racconti su Sherlock. Sono così buone che ricordo ancora alcuni dei racconti nei dettagli. Divertenti, intelligenti. C'è di tutto un po', anche qualche racconto sensazionalistico come L'avventura del pollice dell'ingegnere. Sherlock sfoggia talenti attoriali invidiabili.
Le memorie di Sherlock Holmes (Ottobre 2012): doveva essere l'ultimo libro su Sherlock Holmes. I primi racconti sono migliori degli ultimi, ricordo meglio Silver Blaze che non fa La valle della Paura. Il fatto è che Conan Doyle stava finendo le idee e così ha dovuto introdurre Mycroft e il professor Moriarty. Mycroft è la longa manus bona dietro il parlamento e il re d'Inghilterra, cervello fino ma scarsa voglia di alzarsi dal divano; il professor Moriarty è la longa manus nigra, colui che porta a succedere avvenimenti che gli tornano a suo favore.
Il Mastino dei Baskerville (aprile 2014): si scopre che Sherlock ride poco e se ride qualcuno va a finire male, inoltre è un ironman che dorme in capanne di pietra (mi pare dei wigwam) e batte Watson nei 100 metri.
Scherzi a parte è un buon romanzo, fa ragionare tanto e da soddisfazione. Arrivi alla fine e sei contento. Nell'ultima pagina Watson fa notare una cosa che fa cadere tutto il palco: come avrebbe potuto Stapleton giustificare il fatto che abitasse vicino a una villa che avrebbe potuto ereditare? Eh.
Il ritorno di Sherlock Holmes (finito nell'Aprile 2019): mi sono accorto che finito di leggere un racconto, se ne si inizia subito un altro, ciò può creare dipendenza. Non lo avevo fatto per i libri precedenti. L'intrattenimento è onesto, ma non c'è niente di indimenticabile. Sherlock senza un caso da risolvere rimane svuotato di significato. L'importante è risolvere il caso, non che giustizia sia fatta. Sherlock gioca e non ha principi morali forti. È un bambino. Forse autistico. Un vero peccato che neanche col sesto libro (terza raccolta di racconti) si cerchi di dare profondità ai personaggi. Mi ero messo a immaginare l'educazione di Sherlock.
La valle della paura (Aprile 2019): probabilmente il peggior romanzo del corpus. Si ritorna alla struttura in due parti dello Studio in rosso. La prima parte è leggibile, ma la seconda parte fa cadere le braccia. Nella seconda parte si scopre che McMurdo è in realtà un detective, che ha smascherato una loggia massonica, nel far west, dove i membri si comportavano come dei mafiosi. Cowboy mafiosi massoni. Non funziona. E poi c'è il finale a sorpresa: è tutta colpa di Moriarty. Si perché era stato menzionato all'inizio. E come ha fatto? Non si sa. Sherlock ci pensa guardando fuori dalla finestra mentre la telecamera lo riprende di spalle e si vede il suo riflesso sul vetro.
L'ultimo saluto (settembre 2019): intrattenimento, ragionamento, c'è tutto. Peccato che il sapore sia più quello di una formula che dell'ispirazione. Sherlock e Watson sono sempre insieme. Pare che Watson non viva più con Mary. Credo sia questo il vero mistero. Un paio di racconti sono scritti non da Watson, ma in prima persona da Sherlock.
Il taccuino di Sherlock Holmes (finito il 29 Settembre 2019): Sherlock che lavora contro le spie tedesche durante la prima guerra mondiale! Sherlock in pensione vive in campagna studiando il comportamento delle api. Ci scrive anche un trattato sopra. Alla fine della lettura c'è la nostalgia per tutte le avventure lette e che sono finite.
...Continua