Più che una graphic novel la rappresentazione di due poemi, in qualche modo complementari. Lo stile grafico è eclettico e sempre incisivo, lo stile letterario non sempre al livello, si perde nei propri labirinti di tanto in tanto, ma rimane comunque sempre molto evocativo. Ho solo spulciato l'intervista al termine del libro.
C'è troppo esoterismo per i miei gusti in queste pagine dove Machen e Crowley sono i primi referenti. Sebbene Alan Moore sia evidentemente sceso a discrete profondità, capendo anche meccanismi complicati, rimane ancora incastrato in quelle strutture, peccato, ma l'opera è in ogni caso molto bella.
"il futuro fa una pausa, aspetta che arrivi un qualche suggerimento. non riesce a vedere i lampioni, non riesce a vedere l'orizzonte, per il bagliore che ha negli occhi. "
alan moore nella sua versione più libera e astratta, che da sfogo alla sua impressionante cultura, il tutto marchiato dagli splendidi disegni di eddie campbell: una lettura da gustare con cura, per non perdersi ogni particolare.
e non paghi i due alla fine si lanciano in un'intervista incentrata soprattutto sul rapporto tra moore e la magia, e che illumina anche alcuni aspetti del capolavoro "from hell".
non proprio un libro per tutti, ma se si riesce ad entrare in sintonia con l'opera è un'esperienza incredibile.
Ecco la recensione pubblicata su Sugarpulp.it:
http://www.sugarpulp.it/critica/un-disturbo-del-linguaggio