alcuni racconti bellissimi, altri per nulla...ma ne vale la pena
Buona selezione. L'America multietnica ha in pancia ancora grandi risorse. Tra i racconti migliori: quello di Christopher Coake e di Anthony Doerr.
“Dove l’Est incontra l’Ovest”, ecco un altro gran bel racconto.
Buono anche “O Tannenbaum” e “La risposta”. Ma il migliore, il più nuovo e originale è “La scuderia alla fine del nostro mandato”, di una certa Karen Russell. Molto brava.
Godibile, ma con elementi che lasciano un po' perplessi. Sono ventuno racconti di altrettanti giovani scrittori statunitensi. Alcuni di questi sono vere chicche, altri meno interessanti, ma comunque ne esce un affresco affascinante degli Usa di oggi, in cui le minoranze si sovrappongono, si incrociano, e le identità classiche perdono significato ("Non è già abbastanza difficile essere neri?" chiede la madre afroamericana al figlio gay, sintesi perfetta della raccolta). Insomma, una lettura interessante, ma dal punto di vista stilistico ho dei dubbi: moltissimi di questi racconti hanno finali aperti, che dicono e non dicono, sulla scia carveriana. Solo che quando Carver chiudeva una storia apparentemente senza un finale il lettore era comunque soddisfatto, perché si avvertiva che ciò che c'era da dire era stato detto, quei non-finali di fatto erano più che appropriati. Qui invece spesso sembra che manchi qualcosa, che la storia sia stata bloccata al punto più comodo, e non a quello adatto. In alcuni casi la sensazione è inevitabile, visto che i racconti sono in realtà estratti di romanzi, ma allora mi chiedo come mai presentarli per qualcosa di diverso da quello che sono. Comunque, tra tutti i racconti il migliore di sicuro è "La scuderia alla fine del nostro mandato" di Karen Russel, in cui alcuni presidenti degli Usa si reincarnano, dopo la morte, nei cavalli di una scuderia: originale, divertente, profondo.
...ContinuaLe promesse della narrativa americana contemporanea secondo il giudizio di Granta, rivista apripista del mondo letterario anglosassone.
In questa antologia sono raccolti 21 racconti, non tutti sono memorabili, alcuni non mi sono piaciuti, ma la maggior parte m'è parsa decisamente superiore alla media di quanto si legge in giro.
Una nota interessante, tra i racconti più notevoli dell'antologia molti sono scritti da autori americani solo per modo di dire: scrittori immigrati di prima o seconda generazione da paesi che più che condividere la cultura occidentale l'hanno sempre subita. È evidente che da tale confronto nascono delle potenzialità narrative non indifferenti.
iguana blog: http://iguanajo.blogspot.com/2008/08/rapporto-letture-luglio-2008.html
...ContinuaQui la mia recensione a questa raccolta dei migliori narratori americani, scelti dalla prestigiosa rivista inglese Granta: http://www.minimumfax.com/video/2007/11/ilcaff%E8delteatro-nov2007-granta.pdf