"Via col vento" credo sia il libro CULT per eccellenza secondo mia madre. Così come citerebbe "Dirty Dancing" o "Pretty Woman" tra i film... Insomma, è lei la romantica in famiglia, non io. Ecco perché non pensavo che questo mattoncino mi sarebbe piaciuto così tanto.
Margaret Mitchell racconta la guerra di secessione e le sue conseguenze dal punto di vista di chi ne è uscito perdente, i sudisti.
In particolare lo fa raccontandoci di Scarlett (Scarlett, vi prego, Scarlett, non Rossella! Spero che l'era in cui i nomi venivano rigorosamente tradotti in italiano sia finita), una sedicenne piuttosto viziata, volubile e capricciosa, della sua famiglia, della sua terra, Tara, e dell'affascinante capitano Butler.
Scarlett O'hara, i genitori, la bambinaia Mamy, Ashley, Melanie, Rhett, sono tutti personaggi pieni di vita, che sembrano uscire dalle pagine in carne ed ossa, ognuno con le proprie debolezze e virtù, il proprio carattere e la sua più o meno grande parte nella costruzione di questa storia.
Scarlett sembra una ragazzina frivola ed egoista, ma si rivela invece molto intelligente e capace di affrontare con coraggio e determinazione ogni sfida della vita.
Insieme a Rhett, spregiudicato e generalmente malvisto avventuriero, forma una coppia irresistibile, non perfetta, assolutamente non smielata, ma invece spassosa nel loro continuo punzecchiarsi. Due anime simili e senza scrupoli che si incontrano e si scontrano continuamente.
Fa pensare questo libro a quanto ci sbagliamo a non dare a chi merita il giusto affetto e le giuste attenzioni, quanto spesso diamo per scontata la presenza delle persone che più ci vogliono bene, quanto facciamo fatica a vedere tutto il bene che ci dà chi è sempre al nostro fianco. Un invito ad aprire gli occhi, essere gentili e ad amare.
Un romanzo che parla di guerra, ma contro la guerra. Più che d'amore parla di cambiamento, dei paradossi delle guerre di liberazione, della condizione della donna, di sopravvivenza e rinascita, di patriottismo e di lealtà.
Le pagine sono molte ma scorrono via veloci, tra belle descrizioni e una storia appassionante che a volte fa sorridere (alla prima proposta di nozze dello sfortunato Charles sono morta 😂), e spesso commuove, ma tiene sempre incollati, fino agli ultimi struggenti capitoli.
...ContinuaNel leggere "Via col vento" sono entrata in modalità boa, fagocitandolo tutto intero in numero giorni tre, e ancora adesso - a mesi di distanza da quella full immersion - me lo sento sullo stomaco, come un pranzo troppo pesante che non sono riuscita a digerire a fondo.
Quindi dirò due cose. Due. Nella speranza di favorire questa estenuante, lunghissima digestione letteraria.
Bello eh. Bello. Scene con povere bestie a parte, è uno splendido polpettone storico, con una storia che riesce a rimanere avvincente pure se è imbottita di morti a caso e crinoline.
Però Scarlett è la prima stronza a tutto tondo della letteratura mondiale, e non penso di essere mai riuscita prima ad odiare tanto la protagonista di un romanzo CHE MI STAVA PIACENDO.
Ah,ecco. Va meglio. Poche parole sull'argomento, ma sono valse come bicarbonato.
Non basterebbero un milione di parole per definire questo capolavoro. La storia la conoscete più o meno tutti quindi evito parole riguardo la trama. Riassumere 1194 pp in un post è un'impresa che nemmeno provo ad affrontare.
Neri pozza ci ha fatto un regalo enorme quest'anno. Una nuova traduzione di Via col vento, che punta a ripristinare la versione originale in un edizione integrale. Sono state reintrodotte le parole straniere originali precedente cambiate nell'altra traduzione a causa dell'autarchia linguistica durante il regime fascista. Conosciamo tutti Rossella O'Hara, ma sfido quanti di voi fossero a conoscenza che in realtà il suo nome originale è Scarlett O'Hara.
Considerata l'ultima censura fatta alla versione cinematografica colpevole di dare visioni troppo stereotipate dei personaggi di colore, ho pensato di dovermi sbrigare a leggere la nuova versione di Neri Pozza prima che venga censurata anche la versione cartacea !!!!!
Volevo rivedere il film su #Netflix ma sono rimasta delusa quando ho scoperto che anche qui hanno riproposto la versione modificata dopo che furono accusati appunto di promovuovere valori sbagliati.
Parliamo del libro:
È entrato prepotentemente nei miei libri preferiti di sempre e assieme a questo mi sono accorta che i tomi stanno spazzando via i libri più sottili.
Può un mattone del genere essere definito scorrevole???
Via col vento, assolutamente sì. Le pagine scorrono che è una meraviglia. Quindi mi rivolgo a tutti quelli che hanno paura ad affrontare un libro di queste dimensioni. Fidatevi non lasciatevi intimorire da questo. Sono sicura che se avessimo fatto un gld di 20 giorni anziché 2 mesi lo avremmo finito tutti in tempo. Una volta iniziato è pressoché impossibile non terminare la lettura il più velocemente possibile.
È un libro che non può lasciare indifferenti nessuno. Ricco di colpi di scena che lasciano senza fiato. Una scrittura molto incalzante.
È un pot-pourri di amore, di sud americano, di gloria, di guerra civile, di terra, di amore per la patria...eh sì, anche schiavitù afro-americana.
Mitchell è una narratrice magistrale. Riesce a dipingere un'immagine di un'intera società e la storia raccontata è meravigliosa e spettacolare. Mi ha regalato emozioni uniche e mi ha fatto vivere alcune delle scene più grandiose ed emozionanti che abbia mai letto.
È un classico monumentale intramontabile e assolutamente imperdibile.
Da piccola avevo visto il film, e I miei ricordi erano incentrati su una grande e appassionante storia d'amore.
Da "grande" invece posso dire che la saga di Mitchell non è tanto la storia romantica di Scarlett e Rhett come mi è apparsa da adolescente. La vera storia d'amore è quella che Mitchell ha per la sua patria e lo fa incarnandola nel personaggio di Scarlett.
Scarlett per me è stata una vera rivelazione. Credo sia tra dei personaggi femminili più complessi e indimenticabili mai incontrati in letteratura. Una bellissima sognatrice, testarda, capricciosa, incontentabile, volubile, ribelle e indomabile, ma di una forza e una caparbietà più uniche che rare.
Un immagine eterna nel collettivo mondiale per la lotta contro il destino e contro se stessa.
Una ribelle viziata incurante dei sentimenti altrui e disposta a tutto per ottenere quello che desidera.
Lei prende la vita per le corna e la dirige secondo i suoi voleri. Ha il cuore di una leonessa e non sa cosa significa la parola "paura". Non teme le avversità per le quali combatte e non si arrende difronte a niente.
Scarlett con la sua forza, il suo coraggio e la sua ricerca dell'amore, rappresenta l'America nel suo insieme. Incarna molto di ciò che l'America è ancora nei nostri giorni.
Questo libro è assolutamente un capolavoro. Ammetto che lo si potrebbe trovare scomodo e imperfetto per come vengono affrontati i temi dello schiavismo americano.
Tuttavia per me non è stato così, in questo libro ho letto la Storia Americana e la Mitchell non ha fatto che scrivere un passato autentico e reale .
Non c'è da meravigliarsi se questo libro, sebbene i suoi difetti sia amato da così tante persone.
Trovo assurdo che film e libro debbano essere tagliati o censurati per questi motivi.
La conoscenza fa parte del nostro bagaglio culturale, perchè eliminare le parti "scomode"?
Per la terza (o la quarta volta) ho letto questo libro. Libro che ho sempre amato.
Saranno passati vent'anni dall'ultima lettura e per la prima volta ho notato l'obsolescenza e le pecche della traduzione, ma come ogni volta sono stata totalmente rapita dalla storia, dall'ambientazione, da due personaggi così veri e così forti.
E come ogni volta il libro mi ha donato tantissime emozioni.
Questo libro è un capolavoro.
Un tomo scomodissimo, scritto piccolo, assolutamente da divorare!!
Se avete già visto il film sapete di cosa parla la storia ma, come sempre, la controparte cartacea è mille volte più completa.
Non è più la storia della viziata Rossella e dello sfacciato Rett, è anche la storia della guerra tra Nord e Sud, i diritti dei neri, la libertà, non solo di un popolo, ma anche personale, dalle convenzioni sociali soffocanti che obbligano la donna ad un ruolo a dir poco marginale.
La sfacciata Rossella si sente soffocare dal bisogno di essere considerata una "signora" come la madre, ma il ruolo le sta stretto, prima per colpa del suo egoismo e del suo bisogno di essere a centro dell'attenzione, poi per sconfiggere la miseria e la fame, che la trasformano in una imprenditrice, anche se viene spesso paragonata ad un avvoltoio a caccia di ogni centesimo e di ogni mezzo per guadagnare lo status sociale a cui aspira e che le è stato tolto dalla guerra.
Oltre alla bellezza della trama, coinvolgente e mai noiosa, anche nelle parti più storiche, la cosa che mi ha deliziata di più è lo stile di scrittura, curato, colto, un'incredibile proprietà di linguaggio che, nella letteratura moderna, si sta purtroppo perdendo.