Che dire di questo classico della fantascienza di cui è senz’altro un precursore? Se pensiamo che è stato scritto nel 1864 non possiamo che rimanere stupefatti. Mentre leggevo il libro cercavo di farmi venire alla mente il film del 1959 che ho visto quando avevo 9 anni, ricordo che mi aveva appassionato molto, ma il libro non mi ha fatto la stessa impressione, è molto meno dinamico e ricco di patos. Devo dire che anzi la prima parte è un po’ noiosa, carica di gergo scientifico che sicuramente non avrei apprezzato se lo avessi letto a 9 anni.
I personaggi principali sono
1) Professor Lidenbrock: un genio scientifico che non sa quando smettere anche quando le probabilità di successo sono inferiori all'1%.
2) Suo nipote, Axel: il nostro narratore. L'insider che segue e riferisce del bizzarro genio del protagonista. È anche molto intelligente, ma si preoccupa un po' troppo. È il personaggio più umano/emotivo di questa avventura che sfida la morte.
3) Hans: Il nostro fidato cacciatore, servitore, che è tranquillo, composto e salva la vita a tutti circa 3 volte.
Gli argomenti del professore a favore del fatto che il centro della terra non sia un nucleo fuso sono quasi convincenti, anche se sappiamo che si sbaglia. Ho trovato il professore il personaggio più interessante del romanzo. Appare come una specie di sapiente, un uomo superintelligente e colto, che si dà il caso sia anche iperfocalizzato e completamente all'oscuro dei bisogni umani fondamentali degli altri.
La trama è semplice. Axel e il suo eccentrico zio, il professor Otto Lindenbrock, scoprono un testo antico che per caso cade da un antico tomo del professore. Il testo spiega come arrivare al centro della terra attraverso un cratere situato in Islanda. Più scendono nella terra, più sembrano viaggiare indietro nel tempo, mentre iniziano a vedere le piante e persino gli animali che una volta vi vivevano . Con il pericolo e persino la morte in agguato dietro ogni angolo e lungo ogni passaggio, Axel e suo zio (insieme alla loro guida) riusciranno mai a tornare vivi nel mondo in superficie?
Il libro richiede una certa sospensione della convinzione che tre uomini possano percorrere centinaia di chilometri nel sottosuolo per mesi senza aria fresca e scorte limitate, per non parlare del fatto di trovare fantastiche creature preistoriche che vivono sottoterra. Il signor Verne ha una fervida immaginazione. Come ci si può trovare su una zattera di legno sulla lava durante l’eruzione del vulcano e non essere bruciati vivi? Ma se si riesce a guardare oltre la logica il libro è veramente apprezzabile.
Consigliato.
Il solito Giulio Verne che incanta con le sue storie... La scrittura "calda" di questo autore ha sempre il piacevolissimo effetto di cullare il lettore accompagnandolo, molto educatamente, a vivere un'avventura che gli resterà inevitabilmente nel cuore. E' immancabile, capita leggendo qualsiasi suo scritto. L'obiettivo dell'impresa, in questo caso, è di raggiungere il centro della Terra, e viene perseguito da un professore di mineralogia e dal suo fedele, ma diffidente, nipote. Da Amburgo, città in cui vivono, essi devono raggiungere un vulcano in Islanda, poichè è proprio da lì che possono imboccare la via per il centro del pianeta, secondo un antichissimo documento dello scienziato Arne Saknussem. Una guida del posto, esperta ed impassibile, il buon Hans, s'unirà a loro ed affronterà le mille peripezie che una simile impresa inevitabilmente comporta. Il romanzo coinvolge molto, tanto dal far venire la voglia di far parte della coraggiosa squadra. Chiunque ami leggere d'avventure non può mancare questo meraviglioso scrittore.
...ContinuaAvevo 11 anni quando comprai questo libro, ma la scrittura è gli argomenti trattati mi resero difficile la lettura e perciò lo abbandonai. Ho deciso di riprenderlo e ho fatto bene. La scrittura è meravigliosa, Axel come voce narrante è molto simpatica sembra stia davvero vivendo quello che ci racconta e trasmette un gran senso di avventura, vorresti essere lì con loro a vivere questo viaggio.
C'è un utilizzo del linguaggio spettacolare, descrizioni molto belle. L'unica "pecca" è stato il finale, l'ho trovato troppo veloce, quasi frettoloso, avrei trovato piacevole qualche pagina in più.
Consigliato davvero, una lettura che non può mancare