un libro che analizza tutte le "favole" tradizionali e moderne (televisive, dei vip, ecc) per farci capire come le donne amano il lieto fine e cercano per tutta la vita il "principe azzurro" che ha caratteristiche diverse secondo il periodo storico
...ContinuaSiamo ciniche, siamo fredde, siamo distaccate, siamo disilluse. Eppure, anche nella peggiore di noi, la spasmodica ricerca dell'amore da favola prima o poi si manifesta. E non è colpa nostra, e Simona Siri lo sa bene: Cenerentola, Pretty Woman, Sex and the City, Brangelina, i vari royal wedding, Diabolik e Eva, attori, cantanti, presidenti, fumetti, personaggi letterari...persino guerre stellari! Tutto, ma proprio tutto, grida alla favola intorno a noi.
Leggero, scorrevole, ironico e autoironico. Simona Siri ci guida attraverso i miti, i personaggi (reali e fittizi) che, negli anni, ci hanno convinto che la favola arriva per tutti prima o poi, basta non smettere di sognare.
E se per una volta abbandoniamo le letture impegnate poco male...nessuno saprà mai che non siamo poi così ciniche come abbiamo convinto il mondo a credere.
Quali sono le più le grandi storie d’amore degli ultimi 100 anni? E perché ci appassionano? Perché leggendo di queste coppie (del cinema, della politica, dello spettacolo, dello sport, della moda, ecc.) ci emozioniamo e sognamo di vivere vicende simili? Gran parte delle donne (e degli uomini pure, ammettiamolo) prova forte empatia per le star che dimostrano di volersi bene pubblicamente e con grande stile. Non è un segreto. Ma perché accade? Cosa ci spinge all’adorazione? Quali sono i meccanasmi che scatenano tutto ciò?
Partendo dalla propria esperienza personale – che comunque rimane sempre in secondo piano – la Siri cerca di dirci la sua in proposito. Dopo un brevissimo accenno all’affetto verso i propri genitori, alla storia dell’emancipazione femminile nella sua famiglia e alle proprie disavventure sentimentali, l’autrice passa in rassegna i grandi nomi che hanno incarnato la “Favola” negli utlimi decenni, analizza l’immagine pubblica delle loro storie sentimentali e prova a trarne delle conclusioni, non senza metterci anche una punta di autoanalisi (del tutto autoironica e priva di qualsiasi forma di autocommiserazione).
Il testo – che prende il titolo da una deliziosa rubrica che l’autrice ha tenuto per qualche anno sul magazine “Myself” e ripreso sul suo blog – si legge in un paio di ore; la prosa scorre molto agevolmente. Consigliato a qualsiasi tipo di pubblico, meglio se aggiornato, à la page e/o (perché no?) gossipparo.
Della stessa autrice consiglio anche il libro “Lamento di una maggiorata”, pubblicato nel 2012 sempre per Tea.
...ContinuaIntro: generalmente non leggo di questi libri. Non si tratta di snobismo, è che sono cresciuta tra maschi e mi ritrovo molto poco nella donna media cui generalmente questi libri sono destinati. Soprattutto mi ritrovo molto poco nella donna «che vuole la favola»: in questo momento il mio lieto fine sarebbe la fine della mia disoccupazione in questo paese dove per me anche il lavoro da precaria è un'utopia. Ho approfittato però di una presentazione a Milano per conoscere l'autrice Simona Siri, giornalista per Vanity Fair, donna di un certo carattere e di una certa presenza, spiritosa, autoironica.
Trattandosi Vogliamo una favola non di un romanzo né di un'autobiografia, ma piuttosto di un memoir umoristico che racconta la vita sentimentale dell'autrice riflettendo nel contempo sull'influsso che tutte le donne subiscono fin dall'infanzia da parte delle coppie famose (siano esse reali o fittizie), ho deciso di non farne una recensione canonica - cosa che avrebbe penalizzato senz'altro il divertente libretto, tutt'altro che alta letteratura - ma un diario di lettura, ripercorrendo le pagine di Simona Siri per argomentare un po' anch'io sullo stesso tema.
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