Non credevo ma mi è piaciuto.
Kateleen all'inizio non mi piaceva, insomma si comportava un po' troppo arrogante soprattutto quando ha disobbedito andando nel bosco, ma dopo che ha scoperto la verità sui Werewolf mi è piaciuta perchè non è scappata.
Jonathan mi è piaciuto molto perchè era disposto a sacrificarsi perchè la maledizione avesse fine però al contempo mi è spiaciuto molto per la solitudine in cui si era ridotto a vivere.
Tutta la storia della maledizione mi è piaciuta molto e l'ho trovata fatta molto bene.
Tom all'inizio mi piaceva ma quando ha dichiarato cosa ne pensava di Jonathan mi è diventato antipatico. In conclusione mi è piaciuto più di quanto mi ero aspettata leggendo la trama. L'ho trovato scritto molto bene e c'è un solo errore di disattenzione nello scambio di Kateleen con Jonathan quando in realtà era quest'ultimo a parlare.
È un libro stupendo che ti porta nell'Inghilterra del'800, con la sua area di brughiera e le sue superstizioni e ti scaraventa dentro la storia di kate che va alla scoperta della famiglia di suo padre adottivo, morto da poco. L'inizio richiama molto Dracula, ma poi la sfumatura è più da Orgoglio e Pregiudizio.
Niente male davvero, solo forse un po' troppo corto :)
...ContinuaMentre leggevo il libro sono rimasta molto colpita dall'ottimo stile dell'autrice che ben si adatta all'epoca nella quale è ambientato il romanzo, d'altro canto la banalità della trama e l'assenza di colpi di scena degni di nota pesa come un macigno sul mio giudizio.
Kathleen arriva nella dimora del cugino Johnatan dopo aver sentito dicerie e storie di ogni tipo sulla sua famiglia adottiva. Una volta ospite della villa, lei stessa si rende conto che accadono fatti strani e che il comportamento del cugino, con tutti i suoi sbalzi d'umore, non è normale.
Eppure, nonostante TUTTI gli indizi che permettono al lettore, dopo (a esser generosi), le prime 30 pagine, di capire che Johnatan è un licantropo, la furbissima protagonista lo capirà solo alla fine.
Il cacciatore che attenta alla vita di Kathleen credendola un licantropo si rifà vivo, ovviamente, per uccidere Johnatan e, solo allora, Kate scoprirà la verità e, altrettanto ovviamente, combatterà per salvare il cugino del quale si è innamorata.
Il lieto fine è d'obbligo. Che dire, se ci fosse stato almeno UN colpo di scena o qualcosa di NON totalmente prevedibile sarebbe stato un bel libro ma così...
...ContinuaWerewolf è completamente diverso dagli altri tre romanzi. Qui l'autrice, come da sua stessa ammissione, ha voluto sperimentare un nuovo (per lei) filone fantasy, ovvero il paranormal romance, che altro non è che un fantasy romantico, storie in cui si intrecciano note di narrativa rosa ed elementi fantastici/paranormali.
Ambientato nell'Inghilterra del XIX° secolo, la protagonista principale è Kate; figlia adottiva di Arthur Werewolf, dopo la morte dello stesso deve raggiungere l'antica dimora appartenuta alla famiglia di suo padre per assistere alla lettura del testamento e alla sua firma. Raggiunta la vecchia villa dei Werewolf, in cui superstizioni e dicerie del posto dicano viva un lupo mannaro, si ritrova ospite nella casa di un cugino acquisito, Jonathan, un personaggio ombroso e inquietante che da subito scatena sia l'interesse che il disgusto nella protagonista. Kate rimarrà in quella casa per svariati giorni; la lettura del testamento, e quindi la fine dell'agonia che prova in quelle tetre e misteriose stanze, viene continuamente ritardata dall'improvviso malessere che coglie Jonathan e che lo costringe a rimanere nascosto. La ragazza comincerà a chiedersi molto presto cosa accada realmente in quella casa, il perché della presenza di un misterioso uomo che dà la caccia nei dintorni della villa e come mai suo cugino passi così tanto tempo da solo, così freddo e brusco.
Ho letto questo romanzo nel 2010 (e ha persino fatto un lungo viaggio fino in Argentina, vacanza in cui l'ho cominciato e finito); il fatto che sia un esperimento lo si evince subito, semplicemente dal fatto che l'autrice non ha fatto molto per nascondere le verità riguardanti Jonathan e la casata dei Werewolf. Il lettore infatti capisce subito chi è quell'uomo e il perché dei suoi comportamenti, mentre Kate pare l'unica a non capirlo. Ciò toglie al lettore il piacere della suspance che dovrebbe caratterizzate ogni romanzo.
Se sorvoliamo però su questa nota dolente, troviamo un romanzo davvero ben scritto. Francesca migliora ogni volta sempre di più, sia nelle descrizioni degli ambienti che proprio nello stile narrativo. Il libro è più corposo dei precedenti e questo mi ha fatto gran piacere, inoltre scorre bene e, così come con Valaeria, è stato piacevole leggerlo.