Un piccolo mondo chiuso in un tempo senza storia: questo è il mondo di Chiara, un mondo che si può collocare in una qualsiasi provincia d'Italia ed in un qualsiasi periodo storico. Un mondo con le salde radici collocate nel luogo di nascita, dal quale si fa il possibile per fuggire, ma nel quale si ritorna, vincitori o sconfitti dalle vicissitudini della vita. Un mondo nel quale il sesso, sotto tutti i punti di vista ( virilità, calcolo, gioco oppure amore vero) è la fonte d'iniziativa e di propulsione dei romanzi di Chiara: sentimenti, profili umani ed aspetti emotivi narrati in questi romanzi, anche in quelli più tragici ed angoscianti, contengono una vena sarcastica ed una semplicità di espressione propria di uno scrittore che sa amare la vita in tutti i suoi aspetti.
Nei miei anni giovanili, avevo letto un paio di cose di Chiara, che allora aveva un buon successo di pubblico, e forse per questo non e' poi stato spesso citato come un grande del novecento. Leggendo uno dietro l'altro i suoi dieci romanzi, mi sono convinto che egli lo e', un grande, e che bene ha fatto Mondadori a dedicare a questi libri un Meridiano ( ce n'e' anche uno di racconti).Eccellenti l'esordio con "Il piatto piange", il famoso " La stanza del vescovo", di cui si ricorda una felice trasposizione cinematografica con l'indimenticato Ugo Tognazzi fra i protagonisti, e anche il meno famoso "Vedro' Singapore?" dal titolo enigmatico ma che si svolge in Friuli dove l'autore passo' un periodo nella sua gioventu'. Meno entusiasmanti i due romanzi con "plot" da noir("I giovedi della signora Giulia" e "Saluti notturni dal passo della Cisa"), in entrambi i quali pero' la soluzione del caso viene lasciata al lettore, sottolineando l'incertezza dell'apparenza rispetto al recondito significato reale delle cose.Molto belli tutti gli altri.
Senza voler parlar male degli assenti, ma l'enorme successo di un odierno autore che ambienta i suoi romanzi in un lago del nord, durante il fascismo, e li cosparge di personaggi macchiettistici dai nomi che fanno sorridere, andrebbe forse rivalutato dopo aver letto questo Meridiano.