In appena sessanta pagine un padre, vignettista, racconta la storia di Maria, la sua figlia autistica.
Non c'è commiserazione, nè commozione e nemmeno pietà. E' un racconto allegro, pieno di voglia di vivere, di ridere sapientemente descritto dal segno molto funzionale di Miguel Gallardo.
Costicchia poichè è cartonato e stampato su carta di grande spessore (la comma22 fa sempre le cose in grande) però va almeno letto, se non acquistato.

Recuento autobiográfico de la experiencia de Miguel Gallardo (si, el creador de Makoki) con su hija autista. No se, había oído algunos elogios de esta obra y me ha dejado más bien frío aparte de parecerme quererse apuntar un tanto como padre 'guay' y servirse de una situación complicada (tener un hijo con discapacidad) para apiuntarse a la moda del comic testimonial. Graficamente podría haber dado mucho mas de si. Regulero.

Oggi Gallardo è, al pari di Xavier Mariscal, un illustratore di fama internazionale, e questo suo volume è diventato immediatamente un best-seller pluripremiato in Spagna. La particolarità del volume sta nel fatto che Gallardo ha realizzato il tutto in collaborazione con sua figlia Maria, che è affetta da autismo. Un problema quello dell’autismo che Gallardo affronta non solo tramite il suo punto di vista, ma anche con quello della piccola Maria, che trasforma tutto ciò che potrebbe essere tragico e gravoso in ironico e a volte decisamente esilarante. Maria e io spiega l’autismo agli adulti attraverso gli occhi di una bambina. Un volume frammentato tra fumetto e illustrazione, ricolmo di invenzioni visive, che ci dà la soddisfazione di credere ancora che fumetto e illustrazione possano, anzi, possono raccontare cose importanti.