Opera a fumetti sul pittore Paul Klee di Christophe Badoux edita in Italia da Comma22, non mi ha particolarmente convinto sia per la brevità, si potevano dire anche meglio quelle poche cose, ma sopratutto per lo stile molto old school con un fumetto primitivo fermo agli schizzi e ai tratteggi anni 80-90. Idea carina, meno lo svolgimento.
«In generale il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima. L’anima è un pianoforte con molti tasti, il colore è il tasto. L’occhio, il martelletto che lo colpisce.
Dobbiamo allontanarci dal naturalismo, e puntare all’immateriale!
Per me la linea è un elemento creativo che supera il naturalismo. Nella pittura naturalistica le linee non esistono in quanto tali, ma soltanto come delimitazione tra macchie di colore.
La mia linea mi permette di rappresentare ciò che l’anima opprime.
E i colori signor Klee! Non dimentichi i colori!
[…]
Questo è il senso dell’ora felice: io e il colore siamo un tutt’uno. Sono pittore».
Un fumetto che ripercorre la vita e l’opera di Paul Klee, illustrandone l'evoluzione artistica nel contesto avvincente
del suo tempo, attraversato da forti tensioni, grandi sviluppi e importanti eventi storici. Un viaggio nell’esistenza
dell’uomo e dell’artista, dalla nascita a Münchenbuchsee a Berna nel 1879 fino alla morte nel 1940,
passando attraverso le principali tappe che hanno segnato la sua vita e la sua carriera. Utilizzando il classico
stile “ligne-claire” reso noto da Tintin, l'autore svizzero Christophe Badoux passa in rassegna le principali stazioni
della vita di Paul Klee: la giovinezza a Berna, gli studi universitari a Monaco, il grande amore per la futura
moglie Lily, l’amicizia con Kandinsky che introduce Klee nel gruppo “Der blaue Reiter”, il viaggio in
Tunisia, la Prima guerra mondiale, gli anni al Bauhaus di Vienna e di Dessau, la fuga dalla Germania nazista,
la visita a Picasso, e infine gli anni della malattia. Una lettura avvincente, che incuriosirà anche i lettori più giovani
raccontando loro un’epoca d’arte e di mutamenti sociali.