Il "romantico" sangue versato in Melita

Gallen è un bambino come molti altri fino alla morte dei suoi genitori, da quel giorno la sua vita cambierà, le sue mani si sporcheranno di sangue e l’ultima vendetta sarà la sua.
Angelo Berti mette in scena la sua storia senza raccontare troppo, è il lettore coglie ciò che scrive e colora gli eventi: un ottimo esempio di “show don’t tell” senza che si debba andare in libri lunghi mille pagine o eventi ed escamotage già visti e rivisti.
Il protagonista intriga, suscita odio e stima allo stesso tempo, e dopo pagine e pagine non saprete se tiferete per lui, oppure se spererete che la Hyena fallisca miseramente.
La xirka, la gilda degli assassini dell’isola di Melita, è davvero un’ambientazione deviante: la struttura di questa società composta da assassini che vengono istruiti dalla più tenera età è un luogo in cui non si deve imparare a sopravvivere bensì a essere delle macchine mosse unicamente dalle loro missioni.
L’unica cosa di cui avrei voluto leggere di più è Melita l’isola, che altro non è che l’attuale Malta, su cui si svolge l’intera storia di Gallen e delle xirka. Jacob per esempio è una figura molto enigmatica che fa capire come sull’isola siano esistiti culti e credenze che la rendono quasi un luogo fantastico. E benché io senta questa mancanza, la storia non ha bisogno di dirci altro su Melita si tratta appunto di una mia curiosità.
Sono sinceramente curiosa di scoprire cosa accadrà, perché questo è il primo volume di una trilogia e, in quanto tale, ci ha preparato per il secondo libro: ad ora non ci sono elementi per capire come la storia potrà andare avanti, ma del resto non li abbiamo avuti nemmeno durante la lettura di questo libro visto che ad ogni capitolo l’autore ci ha nascosto tutto anche perché è impossibile intuire cosa Gallen avrà intenzione di fare.
In definitiva cinque stelle. Si tratta di una lettura breve eppure molto intensa e ben scritta, dove storia e ambientazione si fondono creando un libro che si divora senza che si rimanga con l’amaro in bocca perché per quanto odiosa la Hyena ci piace e, forse vogliamo negarlo ma, facciamo il tifo per lei.

Nov 28, 2015, 6:11 PM