E con l'estate arrivano anche i libri di puro svago! Siamo negli anni Novanta ed Enrico Vaime tiene una rubrica fissa di critica televisiva sull'Unità, nella quale esamina i programmi tv. Nascono così brevi considerazioni su quanto trasmesso e "propinato" dal mezzo televisivo attraverso una scrittura intelligente, ironica, umoristica e soavemente caustica. Si leggono vicende e si rivivono personaggi o situazioni socio-politiche che per una della mia età sono un ricordo nitido che tocca Tangentopoli, la discesa in campo di Berlusconi, la disfatta della Prima Repubblica e tutti quei personaggi che si sono affollati sulla scena fossero essi giornalisti, politici, soubrette o modaioli cantanti/ballerini/attori. Un'epoca in cui ancora non esistevano il Grande Fratello Vip o l'Isola dei Famosi ma in cui si stavano affacciando tutti i futuri protagonisti dei suddetti reality. E Vaime fendeva per tramortire se non per uccidere... Bei tempi, in cui si sapeva scrivere senza volgarità o banalità, in cui la penna aveva tutta la dignità di strumento usato solo dai pochi che sapevano domarla. Un libro che mi ha estorto più di un sorriso e portato momenti di leggerezza in un clima cupo di guerra, covid e disastri ambientali.