8,5/10

Parlare di "sommersione" come di un bel libro sarebbe fuorviante e stridente. Un bel libro ti emoziona, ti fa fremere, tocca e scuote le tue corde. L'aggettivo "bello" ha sempre un'accezione positiva. La seconda opera di Sandro Frizziero, giovane autore veneto, è inquietante, disturbante, aggredisce i sensi del lettore, lo tiene ostaggio con una lama puntata alla gola. Non si può considerare bello, ma sicuramente buono se non ottimo e decisamente interessante sotto il profilo dei contenuti e originale nello stile.
Ci racconta dell'odio viscerale, del disprezzo, della cattiveria, del male assoluto insiti nell'animo di un anziano pescatore, abbrutito da una misera esistenza protrattasi senza soddisfazioni e senza l'accenno di istanti di felicità o semplice serenità negli angusti confini di un'isola della laguna veneta, in stretta simbiosi con le maree, le alghe, il fango, la nebbia, il grigiore.
Scrittura pulita, fluida, spesso colorita ma funzionale all'assorbimento del lettore dell'ambientazione ed dell'umanità descritte.
L'insolita narrazione alla seconda persona singolare dona al racconto ambivalenza interpretativa. Essa rappresenta la voce della coscienza dell'anziano protagonista, soffocato o, per meglio dire, sommerso da un costante flusso di ricordi. Ma, nello stesso tempo, pur senza giudicare, assolvere o condannare, sembra puntare il dito in segno di monito verso il lettore, sembra parlare anche a lui. In fondo, il vecchio misogino non è che l'emblema dei mali della nostra epoca: prevaricazione dell'uomo sulla donna, razzismo, qualunquismo, odio indiscriminato e dilagante.
Basta fare un giro sui social più diffusi per farsene un'idea

Aug 28, 2020, 6:25 AM

A pagina 43 ti ritrovi già con la melma fino al ginocchio in un'inerzia rancorosa e desolante, vorresti scappare anche tu da quest'isola marcia di ipocrisie, pettegolezzi, odi atavici e brutalità primordiale. E' un libro disturbante questa seconda opera di Frizziero (con la prima "Confessioni di un NEET" è stato finalista nel 2019 al Premio John Fante), perché ,tuo malgarado, finisci nella rete del protagonista insieme a pesci agonizzanti e alghe putride, e boccheggi inutilmente per uscirne per il senso di disagio e fastidio. Bravissimo nel tratteggiare un'umanità alla deriva, isolata ed autoreferenziale, rimasta intrappolata da generazioni su un'isola della laguna Nord di Venezia (si presume Pellestrina ma il luogo geografico non conta, si descrive in realtà uno stato dell'anima), forse l'autore indulge troppo a lungo nelle ventiquattro ore della vita del protagonista e in alcuni punti appare un po' ridondante.
Rimane comunque abilissimo nel farci sentire l'acqua morta che stagna nell'anima del suo personaggio, a cui dà del tu per vicinanza, per entragli meglio dentro e porgercelo in tutta la sua oscena crudezza. L'isola è un microcosmo asfittico le cui giornate si organizzano intorno alle dodici ore dell'avanzamento della marea. "Tutto è lontano dall'Isola, inesistente, perché è chiaro che al di fuori dell'Isola non c'è nulla."
Astio, noia, solitudine, mancanza di una qualsiasi empatia, senso di colpa, odio indiscriminato verso tutto e tutti, animano la vita del protagonista ne "la paura della fine che accomuna gli uomini alle seppie, ai topi, ai granchi". La sua è una vita letteralmente trascinata da un'ora all'altra nell'odio dentro a cui si annida un grande segreto (che scopriremo nelle ultime pagine).
Seppure non un capolavoro, vale la pena leggerlo questo libro, in apnea, come quando ci si immerge in profondità oscure e limacciose.

Jun 14, 2020, 4:57 PM
Crudo

Pugno nello stomaco. Con un linguaggio aspro, duro e decisamente sopra le righe pensi che lasciar perdere questo libro non sia poi così sbagliato.
Ma poi, la domanda: davvero non esistono persone così negative, cattive e brutali? E allora si accompagna il protagonista del libro (che ha un nome) fino in fondo, con grande curiosità e qualche brivido (eufemismo) alla schiena.
Meravigliosa la descrizione dell'isoletta e di tutto quanto gli gravita intorno, oltre alla presenza di, udite udite, un Milan club.
Una confessione, quella del pescatore che, difficilmente, si potrà dimenticare presto.

May 5, 2022, 7:59 PM