Si comincia dal pensiero

Si comincia da pensiero.

In tempi come questi, caratterizzati per l'ennesima volta da un titanico incontro/ scontro tra oriente ed occidente, credo che sia necessario conoscere da vicino chi abbiamo davanti, perchè l'ignoranza genera odio ed è difficile considerare un nemico chi si è imparato a conoscere.

La figura di Tahar ben Jelloun mi attrae perchè è esempio di quella zona di confine dove si gioca la partita decisiva tra segregazione ed integrazione, tra pace e guerra, tra incontro e terrorismo. Marocchino di nascita e francese di adozione, filosofo, pedagogo e psichiatra specializzato nella confusione mentale legata all'emigrazione, nessuno meglio di lui può spiegare da dove vengono i malesseri che generano l'odio discriminatorio da una parte, il terrorismo fondamentalista dall'altra.

"il terrorismo spiegato ai nostri figli" è il tentativo di questo grand'uomo di cominciare a spiegare i termini di questa nuova battaglia alle nuove generazioni. Per coloro che sin dall' 11 Settembre e dalla seconda Guerra del Golfo riflettono su questi temi questo libriccino non aggiunge niente di nuovo, e forse non è una sopresa. La novità stà nella scelta del linguaggio, degli esempi, del punto di vista che sono quelli dei nostri giovani.

Ed allora capire che qualunque azione politica o sociale che porti all'esclusione è votata al fallimento; capire che nessuna persona umana può sopravvivere senza una fede e senza un'idea di appartenenza; capire che una cultura che vuole sopravvivere ad una minaccia non può combattere armandosi di una minaccia uguale e contraria, è già molto per lo spirito di un adolescente del ventunesimo secolo.

Cos'è in fondo un terrorista per Tahar ben jelloun? E' una persona cui il feroce liberalismo dei nostri giorni ha strappato la fede ed allora per sopravvivere gliene hanno venduta un'altra menzognera, feroce e sanguinaria. E' una persona cui l'emigrazione prima e la segregazione poi hanno negato una patria, ed allora si è consegnato a coloro che sull'odio dei senza patria hanno costruito un impero. E' una persona che, nella miseria ed immersa in una società che apprezza solo il denaro, ha perso qualunque valore per cui vivere, ed allora ha accettato un valore per cui morire.

E saranno allora il consolidamento di valori morali e e culturali nuovi su cui fondare nuove nazioni; la conoscenza e la devozione alla propria fede religiosa unita all'amore per la fede e la devozione degli altri; la possibilità di dare un valore alla persona umana che non sia legato alla ricchezza le armi con cui si potrà vincere il terrorismo, di qualunque matrice religiosa e/o nazionalista.

Muri, bombardamenti, proclami nazionalistici, inviti alla guerra contro gli invasori, non otterrano nulla. L' Iraq non ha mai prodotto così tanti terroristi come dopo che i bombardamenti di George Bush Jr. in nome della democrazia lo hanno trasformato in un cumulo di macerie. Pure, l'esaltazione sanguinaria, il ritorno alla negoziazione della clava sembrano irrinunciabili per chi non ha gli strumenti per guardare al mondo in modo complesso. E dopo tanti anni ci ritroviamo con Trump, Putin, May, Salvini.

Ed allora pensiamo, parliamo, discutiamo, facciamo leggere libri come questo. Anche se sembrano non raccontare niente di nuovo.

May 25, 2018, 2:13 PM