Leggete quella di Giangian,
aggiungo solo che gli sforzi che l'Autrice fa per dare plausibilità alle azioni di Ripley sono encomiabili.
Sembra giochi una partita a scacchi con se stessa, prima lo imbriga e poi cerca il modo di farlo sfuggire alla minaccia e tutto questo sempre in accelerazione continua.
La Highsmith ha scritto un libro in impennata.
Difficilissimo sfuggire alle mire di Tom che non sa ancora di essere Mr.Ripley; la sua metamorfosi avvitandosi via via nel nuovo ruolo è agghiacciante. Tutte conseguenze di un gesto iniziale ancora avvolto in carta velina.
E poi il fatti che tutto ciò gli era successo due volte prima di allora. E quelle due volte erano stati eventi reali, non frutto della sua immaginazione. Certo, poteva convincersi di non averli veramente voluti, però restava il fatto che li aveva compiuti. Non voleva essere un assassino . Mr. Ripley è forse la creatura più famosa di Patricia Highsmith, grazie anche al film con Matt Damon. Tom è un ragazzo medio americano, un po' anonimo, che vuole piacere a tutti costi, vuol fare il simpatico, vuole emergere. E' un ragazzo terribilmente solo, con un'infanzia difficile alle spalle, alla mercè di una zia-tiranna che lo maltratta, che lo deride davanti agli estranei. Ecco perchè ha gran bisogno di considerazione, ha bisogno di sentirsi accettato per uscire dai vincoli di un'esistenza grigia, destinata alla mediocrità. E questo desiderio lo porterà a compiere il male estremo, ad uccidere, rubare, ingannare, truffare in una trama tessuta magistralmente dalla Highsmith, in cui le varie sfumature del racconto si intrecciano a combinare un ingranaggio perfetto e sofisticato. Un grande libro, avvincente, adrenalico, con una grande introspezione psicologica dei personaggi e soprattutto del protagonista che, al di là del bene e del male, non può non affascinare.