Ma anche Brecht, la sceneggiatura, la traduzione, una interessante disamina della scrittura mediterranea, l'evoluzione del romanzo poliziesco e del suo ruolo, uno sguardo alla società odierna. L'incontro con Kostas Charitos è anche il pretesto per un accenno autobiografico che offre diversi spunti di riflessione.
Lectio magistralis di uno scrittore fra i più importanti di oggi, che naturalmente è ritenuto un semplice "giallista" dalle nostre parti, pur avendo tradotto il FAUST (integrale) in greco moderno. C'è più Italia in Charitos che in tutti gli altri colleghi italiani (tutti). Vi devo spiegare perché? Non lo sapete? Sappiatelo.
Sorprendentemente bello, con annotazioni interessanti che aiutano a comprendere meglio l'uomo Markaris ( a di conseguenza apprezzare ancor piu' la saga Charitos ). Toccanti le pagine relative ai ricordi di gioventu' dell' autore nella "Citta'" ( Costantinopoli ) ed assai valide le considerazioni sugli altri principali autori ( troppo frettolosamente etichettati come ) noir , da Rex Stout a Rankin, Montalban , Camilleri .........
Un po narcisista il capitolo finale ,dedicato prevalentemente al teatro ed a Brecht , grandi passioni del nostro.