Notte fonda...con spoilerini ma irrilevanti

Quasi per caso m'imbatto in una serie su Rai play dal titolo The reunion, inizialmente confesso di aver pensato ad un programma musicale (The reunion, chessò magari si riuniscono i Dik Dik oppure l'Equipe 84...che poi i Dik Dik non credo si siano nemmeno mai sciolti ma vabbè) poi invece approfondendo scopro che la serie è tratta da un romanzo abbastanza recente di Musso, La ragazza e la notte.

In breve inizio a vedere il primo episodio ma sento subito, piuttosto nitidamente, il tipico profumo della puzzonata, se mi si passa l'ossimoro, e decido senza indugio di passare al libro ripromettendomi più in là di tornare alla serie.
In tutti i romanzi di Musso letti finora avevo sempre trovato elementi palesemente inverosimili, morti che tornano in vita, viaggi avanti e indietro nel tempo, che tuttavia mi avevano consentito di pigiare sul pulsante della sospensione d'incredulità e togliermi subito d'impaccio.
Stavolta è diverso, l'impianto è assolutamente realistico per cui mi trovo spiazzato, il morto che torna, magari in abbigliamento vintage, riesco a metabolizzarlo ma l'invenzione narrativa senza senso così come gli omicidi privi di un movente realistico beh alzo bandiera bianca.

La trama tutto sommato è sorprendentemente lineare trattandosi di Musso che ci ha abituato a ben altri contorsionismi.
Abbiamo questi tre studenti liceali di belle speranze, Thomas, Maxime e Fanny, che filano d'amore e d'accordo finché un bel giorno giunge la simpatica Vinca, caliamo un sipario sul nome.
Capelli rossi, grande carisma emanato, inizialmente sembra legare con i tre, più che altro li unisce la comune caratteristica di non essere esattamente sveglissimi.
Thomas soprattutto prende subito una bella "scuffia" per Vinca, e questo tende ad essere un problema in quanto Fanny da tempo ha messo pesantemente gli occhi sul buon Thomas che insomma non sarà un'aquila ma "acchiappa" abbastanza.
Ad un certo punto, cerco di stringere, Vinca sparisce e all'interno del liceo si consuma un omicidio con i due accadimenti che non necessariamente devono essere collegati.
Ora facciamo un balzo in avanti di 25 anni, Vinca è completamente scomparsa dai radar, i tre amici invece, che si erano un po' persi di vista, si ritrovano alla classica riunione di vecchi alunni dove scopriamo che il morto ammazzato e, dimenticavo, murato nella scuola è opera loro.
Ma che fine ha fatto Vinca? Ah, saperlo.
E il morto perché è morto? Pure qui, mistero.

Certo, alla fine i nodi vengono al pettine, o meglio ci provano visto che il finale resta aperto a più soluzioni.
Che poi io non sono mai riuscito a capire quei romanzi in cui la voce narrante spiega che la storia è finita così ma a lui piace pensare che sia andata in un altro modo.
Allora vorrei lanciare un appello agli scrittori, tutti, emergenti, stagionati, di primo pelo, di pelo consunto, tutti:
Non fatelo mai, ogni lettore serio e rispettabile (identikit del lettore serio e rispettabile? Il contrario di me) detesta i finali così, che vuol dire mi piace pensare che le cose siano andate in modo diverso?
Non ha senso, è come acquistare il biglietto della lotteria e dopo aver constatato di non aver vinto esclamare "mi piace pensare di aver vinto il primo premio", non è normale, siete da psicanalizzare, ma da uno bravo...e cosi abbiamo battezzato pure Musso.

Lo so, lo so, i più curiosi vorranno sapere ma che ne è stato della serie?
Vista pure quella, fino all'ultima scena, e insomma tanta, brutta, roba.
Il casting deve esser stata opera della Ferragni, dalla protagonista Vinca col caschetto alla Fantaghirò agli altri tre attori che credo li abbiano reclutati al campionato mondiale dello sguardo da pesce lesso.
E non parliamo delle modifiche apportate alla trama originale, voglio dire sei Kubrick? Ok lo puoi fare e pazienza se Stephen King si arrabbia.
Ma visto che Kubrick non figura nella sceneggiatura né alla regia limitatevi al compitino, che già Musso ad ingarbugliarsi è bravo da sé, e al massimo tagliate qualche personaggio che di inutili nel romanzo ne abbondano.
E invece manco quello, li hanno aggiunti e ad alcuni che comparivano appena nel libro gli hanno ritagliato un ruolo più corposo a cominciare dalla poliziotta con le magliette trasparenti e una panza che faceva provincia (ma una cosa assurda modello Vito Catozzo del compianto Faletti) e che nelle intenzioni della produzione doveva essere incinta ma a me sembrava solo sovrappeso.
Diciamolo, Cuori 2 in confronto è da Grammy Awards.
Insomma tra serie e romanzo dove caschi caschi male.

Oct 17, 2023, 11:19 PM
Primo contatto positivo

Primo contatto con Musso, complessivamente positivo. Certo, è pieno di cose improbabili, di coincidenze pazzesche, di situazioni e comportamenti irragionevoli. Ma se passiamo sopra a tutto questo il libro ha un buon ritmo, dei personaggi con un certo fascino e un discreto approfondimento psicologico, una ambientazione ben riuscita. Soprattutto nel finale c’è una discreta dose di tensione anche se sembra che all’inizio si sia già capito tutto. Non è un capolavoro (anche limitandosi al genere), ma diciamo che come lettura poco impegnativa (ce n’è sempre  bisogno) è senz’altro promosso e l’autore merita qualche altro approccio.

Dec 8, 2024, 10:13 AM

Scorrevole è scorrevole, noir è noir, e allora perchè l'ultimo capitoletto dell'autore dove ci tiene tanto a far sapere al lettore che lui il finale lo vedeva diverso?
Cos'è dopo tanti anni negli USA Musso ha assorbito il diktat "ho pagato il biglietto e allora voglio il lieto fine"?
Inoltre la storia in certi punti è davvero più simile all'intreccio di una commedia degli equivoci che alla plausibile trama di un noir.
Ultima aggiunta: un po' troppi riferimenti musicali, letterari, cinematografici... se eri al liceo negli anni '90 forse... ma personalmente tranne qualche nome universalmente noto, molti non li conoscevo, al punto che mi sono chiesta dove fossi in quel periodo, ahimè non più al liceo, mi son sentita un mostro d'ignoranza :-(

Oct 12, 2018, 3:34 PM