Leggere questo romanzo è stato come gustare un piatto unico molto ricco con cibi diversi, in un accostamento insolito ma con una sua logica, che sazia e soddisfa dopo aver rischiato l'indigestione.
Sandro è un noto autore televisivo insieme al suo team di un reality stile Grande Fratello; in nome dell'audience ne decide le dinamiche, pilotando le scelte dei concorrenti. Sandro e la moglie Lena, docente di storia bizantina, hanno adottato Fiona una bambina haitiana molto chiusa ai limiti dell'autismo con cui è quasi impossibile comunicare. Sandro infine è anche una sorta di Unabomber che fabbrica ordigni artigianali da nascondere negli scaffali dei supermercati.
Le telecamere sono protagoniste: quelle del reality naturalmente ma anche le telecamere di Milano 2 che riprendono Sandro mentre accompagna Fiona all'asilo ogni mattina, e infine la videosorveglianza dei supermercati che inquadra un individuo sconosciuto di spalle sempre in mimetica... La realtà virtuale che si scambia e sostituisce a quella reale, grigia e monotona anche nelle vetrine scintillanti di Milano. Sandro autore di finzioni che diventa il soggetto di un reality vero. Adrenalico anche troppo senza attimi di pausa con Sandro sempre più concitato e in difficoltà nel passare da un ruolo all'altro: il reality sembra sfuggire di mano, compare una misteriosa madre adottiva precedente di Fiona e un professore hippy mentre nel fine settimana sperimenta nuove miscele esplosive. Un crescendo che finisce per disorientare e che ritrova un minimo di unità so nell'improbabile finale. Ho poi scoperto che è il secondo romanzo di una pentalogia e questo probabilmente non aiuta. Tre stelle e mezzo con molti dubbi.