Non è tutto scritto sui libri

"Non è tutto scritto sui libri", è la frase ripetuta molte volte in questo testo, l'ho voluta segnare come incipit di questa recensione. Rappresenta il credo ufficiale del capitano Mac Whirr a cui è stata affidata la naveNan- Shan in rotta da sud verso il porto aperto di Fu- Chou con del carico nella stiva bassa e duecento coolies che tornavano a casa dopo anni di lavoro in colonie tropicali. L'arrivo della tempesta era stata annunciata , ma il caparbio capitano preferì affrontarla, senza deviare la rotta. Come un adolescente, in preda al suo bisogno di mettersi alla prova, in barba a tutte le previsioni descritte da egregi manuali decretò, rivolgendosi a Jukes

"Un uragano è un uragano, e un piroscafo nella pienezza dei suoi mezzi lo deve affrontare" " Se parlo cosi, è soltanto per farvi vedere, signor Jukes che nei libri non si trova tutto.Tutte queste regole per scansare le brezze e girare intorno ai venti che il cielo ci manda, mi sembrano a guardar con un po' di buon senso, cose da pazzi" .

E uragano sia, un uragano ,che sconvolge tutto,anche quella piccola saletta di comando del nostro capitano dove le cose familiari sembrano perdersi, lasciando pochi oggetti giusti che sembrano riconciliarsi con il passato .
"L'uragano aveva fatto irruzione nella compostezza della sua intimità".

"Anche il tavolo era stato ripulito; i regoli, le matite, il calamaio, tutti gli oggetti che avevano sempre avuto il loro posto sicuro, se n'erano andati come una mano dispettosa li avesse strappati uno per uno e buttati sul pavimento bagnato. "


Il tifone rappresenta un po’ quelle difficoltà della vita che sembrano insuperabili e devastanti, eppure non so come, ci buttiamo a capofitto, perché dobbiamo affrontarle, senza indugiare. Alla fine delle turbolenze una parte di noi sarà cambiata.
Povertà, ricchezza, vita, morte, superiorità razziale, rispetto umano, paura e speranza ,questi I temi ricorrenti, su tutte prevale il potere decisionale di un uomo modesto che affronta il pericolo di petto e non secondo manuale.
" Non è tutto scritto sui libri"è la frase che chiude il libro : Conrad vuole affermare che il sapere si alimenta anche con l'esperienza e viceversa, in un continuo interscambio ciclico. Anche per Conrad è stato così : si è imbarcato come primo ufficiale sul piroscafo di ferro di 1000tonnellate Highland Forest e nel 1899, sulla scorta di tale esperienza, ha iniziato a scrivere " il tifone ".

Feb 5, 2025, 4:44 AM


Joseph Conrad non è Salgari che ambienta le sue avventure in paesi esotici senza avere pressoché mai lasciato il suo studio che scrive immaginando e rielaborando descrizioni e figure consultate in lunghi pomeriggi, chino su volumi di biblioteche o nei musei di storia naturale.
Joseph Conrad è uno che le cose le ha fatte, ma questo non è assolutamente un giudizio di valore, Emily Dickinson conosce la vita e scrive alcune delle più intense poesie al mondo, senza essere mai uscita dalla sua stanza.
Joseph Conrad il mare lo conosce, nel mare ha navigato.

Per Conrad la natura non è qualcosa di soggettivo da reinventare è qualcosa di oggettivo di cui fare esperienza, qualcosa che si tocca aspro, freddo, bollente, vasto, ripido, terribile, romantico, qualcosa in cui ci si sta nel bel mezzo.
Quando in un racconto la natura o una sua manifestazione è sublime e terrificante tende a prendersi tutta la scena, spingendo gli uomini sullo sfondo, sballottati o inghiottitti dalla sua ammutolente potenza.
Ma il sublime della natura deve avere un osservatore o meglio un suo antagonista, per farsi storia.
Nel romanzo l'antagonista della natura sublime e devastatrice è il capitano MacWhirr comandante del Nan - Shan, piroscafo britannico ma battente bandiera di Siam.
Conrad lo presenta all'inizio come un uomo piuttosto ordinario, taciturno quando sta sulla terraferma esce sempre con un ombrello è di poche parole, sembra quasi stupido.
È un uomo che la vita non ha ancora messo alla prova, gli era accaduto di bagnarsi ma non aveva nemmeno mai intravisto la forza incommensurabile e la furia smoderata delle cose del mare e dell'esistenza
aveva navigato sulla superficie degli oceani [...] come certi uomini senza essere mai stati costretti a constatare tutto quel che può contenere in fatto di perfidia, di violenza e di terrore. Esistono, sul mare e sulla terra uomini così fortunati...o così disdegnati dal destino o dagli oceani.

Ma navigando può accadere che si incroci un tifone, cose che succedono in mare....
E cosa sta facendo il capitano MacWhirr mentre il tifone si avvicina all'orizzonte?
Legge, legge in piedi reggendosi ad uno scaffale perché la nave già comincia a beccheggiare, legge un grosso tomo sulle teorie degli uragani, ma dice al suo secondo che nei libri non si trova tutto.
Perché il vento non è una parola non è teoria, il vento è vita soffia, sferza l'avversario, è forza da interpretare, penetrarne le intenzioni malvagie.

Il titolo del romanzo non nasconde nulla: è esplicito.
C'è l'attesa dell'evento che sta per scatenarsi e diventa sempre più chiaro che quanto sta per accadere è molto di più di quanto ci si potesse aspettare.
Come quando si sta avvicinando un grosso temporale e ci sono tutti i segnali l'aria che si carica di elettricità e di nero le chiome degli alberi che si gonfiano ondeggianti, le nuvole cominciano a galoppare e poi arriva quell'odore - io lo aspetto sempre impaziente perché mi piace e perché dura pochissimi secondi - è l'odore di bagnato, asfalto misto a polvere che sale su dal marciapiede quando comincia a bagnarsi con le prime grosse gocce di pioggia che scendono ma non lo hanno ancora completamente inzuppato.

Anche in un punto sperduto del Mar di Cina, sul ponte di comando del Nan - Shin ci sono tutti i segnali dell'attesa di qualcosa di travolgente.
L'aria diventa rovente, il barometro precipita verso il basso sembra guasto, il vento rinforza aumentando il moto ondoso, e le onde prima increspate si fanno lunghe, le onde più temibili.
MacWhirr nell'isolamento di chi è al comando assume su di sé la parte più pesante della tempesta, ha il prestigio, il privilegio e il peso del comando.
Ha due possibilità: navigare prua dritta dentro il tifone o cercare di aggirarlo, con grave sperpero di carbone allungando i tempi di navigazione o di agonia.
Come nella vita, questione di scelta o di un po' di fortuna o di un vero e proprio miracolo, a volte.
Va da sé che il capitano MacWhirr non sceglierà la seconda ipotesi altrimenti Conrad non avrebbe mai scritto questo racconto.
Ma la sua scelta potrebbe sembrare una scelta discutibile, per compiacere l'armatore?
Rischio non calcolato?
È uno slancio che non può non sorprenderci, un poker d'assi che Conrad getta sul tavolo verde.

Non dirò come finisce, perché in questo caso è giusto fino alla fine non sapere cosa accadrà se il carico umano sballottato in questo guscio di legno sferzato da una natura sublime alla fine del suo viaggio riuscirà ad avvistare le coste del Mar della Cina o, al contrario, avvisterà solo le coste del Grande Aldilà , dal quale nessuna nave può mai fare ritorno per dare sepoltura al proprio equipaggio.

Jun 21, 2022, 10:32 AM
Racconto morale

Un Capitano di livello superiore usa il suo superiore giudizio per evitare situazioni in cui si richieda l'uso della sua superiore abilità... le tempeste.

C'è però sempre un giorno in cui nemmeno il più esperto riesce ad aggirarla. Entrano quindi in gioco le altre qualità. Ben lontano dall'automa o dal piegatore di uomini, c'è il Capitano MacWhirr.

Jul 1, 2008, 7:58 AM