Questo libricino è capitato a fagiolo un giorno in cui ti parlavo della sensazione che mi davi, come il sale che mi tira la pelle quando esco dall'acqua in Estate, e mi viene la pelle d'oca e mi stringo forte le braccia. Le ossa che ridono, i denti che battono, la morte che non fa paura, un bacio al chiaro di luna, l'amore che sembra eterno ed invece dura un giorno. Posso farmi una treccia lunga come quella di Fridita. Un regalo delizioso.
Frida piccina ha una treccia lunga lunga. La lega ad un tronco e si cala in una buca. Dove va Fridita? Sta rincorrendo Dieguito, il suo fidanzatino già panciuto e già infedele. L’ha scorto al cimitero mentre, durante la Festa dei Morti si sbaciucchiava con un’altra.
_Ahi Diego, che sfacciato, ti rincorrerò ovunque….e stavolta non la farai franca…brutto ciccione!_
Fabian Negrin, con i suoi splendidi disegni ci accompagna nella tradizione messicana, ci fa scendere nel regno degli scheletri accompagnati da due bambini senza paura. Frida Khalo non ha il passo claudicante, l’incidente che le sconvolgerà la vita non è ancora avvenuto. Diego Rivera è un allegro e goloso bambinone indeciso sulle caramelle da papparsi con gusto. Una favola messicana, questo il titolo del libro edito da Gallucci, è un dolce viaggio nei sapori, che profuma di calaveritas de azucar, tapas e pan de muertos, di feste e di infanzia spensierata.
Il cimitero, un’ambientazione insolita per una fiaba, non ha niente a che fare con le tendenze gothic-dark tanto di moda nella letteratura degli ultimi anni. E’ al contrario il punto di incontro e di partenza di un’avventura nel mondo sotto i nostri piedi. Un sotterraneo dove il clangore di ossa proviene dalle risate di simpatici scheletri sempre in festa. Una specie di paese dei balocchi con femori, dentiere e rotule ben in vista, dove, la paura dei morti non esiste e dove è possibile incontrare un cane xoloitzcuintle che beato rosicchia ossicini. Ma Frida e Diego vanno di corsa, non possono fermarsi ancora lì sotto. Accompagnati dal cagnolino, cercheranno la strada giusta e scorgeranno una pallida luna, alla luce della quale si scambieranno il primo bacio. Risalendo la treccia di Frida torneranno nel mondo degli alberi, mano nella mano, come nella più lieta delle fiabe.
Fabian Negrin, “Frida e Diego. Una favola messicana”, Gallucci 2011
Giudizio: 3.5 / 5 – Tenero