Assolutamente geniale!
Un thriller sui generis, dove Carrisi mi ha sapientemente manipolata, facendomi credere esattamente quello che voleva lui per poi ribaltarmi completamente con dei colpi di scena coerenti.
La particolarità del racconto è data dall'agente che conduce le indagini, il quale le svolge in modo inedito rispetto agli altri thriller, ovvero al posto di avere un investigatore che cerca indizi e fa deduzioni logiche supportate da prove, decide di sfruttare e manipolare i media che, di conseguenza, manipolano l'opinione pubblica. Non è importante la vittima, bensì il circo mediatico che si crea intorno ad essa. Ed è un tema estremamente attuale. E noi lettori siamo di fatto l'opinione pubblica che viene manipolata dall'autore.
Secondo me, una chicca del genere.
Nella cittadina (inesistente) di Avechot nel Sud Tirolo Anna Lou Kastner , una sedicenne senza grilli per la testa tutta dedita allo studio ed alla confraternita religiosa della quale fa parte , sparisce nel giorno dell’antivigilia di Natale .
Attorno ad un fatto così grave , reso ancora più drammatico dal fatto di essere avvenuto in un piccolo borgo dove tutti si conoscono e dove non accade mai nulla , si sviluppa un “noir” particolare e ben costruito che ruota essenzialmente attorno alle figure principali di tre personaggi : l’agente speciale Vogel che ama stare al centro dell’attenzione , di Loris Martini , un professore di liceo sposato che insegna da poco nella scuola del paese , ed infine del dottor Flores che “da ben quaranta dei suoi 62 anni svolgeva la professione di psichiatra “ .
Una trama avvincente narrata con un ritmo “cinematografico” e con un finale decisamente spiazzante per questo mio libro d’esordio con uno scrittore che vorrò sicuramente conoscere meglio .
Un paese abbarbicato sulle Alpi dove la nebbia inghiottisce ogni cosa, dove dopo il tramonto, come si dice dalle mie parti “non gira più un’anima viva”, dove vive una comunità profondamente religiosa, quasi bigotta direi che, l’antivigilia di Natale, deve scontrarsi con un dramma.
Un silenzio innaturale, ovattato come la neve che scende copiosa dopo il tramonto si è fagocitato Anna Lou Kastner, una ragazza timida e solitaria di sedici anni dai lunghi capelli rossi e le lentiggini e la cvui vita trascorre tra le giornate a scuola e l’animazione tra i bambini della parrocchia.
Il male si è insinuato nella tranquilla comunità, un mostro si aggira tra le loro vie e il sospetto che qualcuno di loro possa essere coinvolto nella sparizione rischia di distruggere quell’apparente serenità che li accompagna da anni.
Un romanzo intrigante, coinvolgente e imprevedibile, una storia che strizza con forza l’occhio ai famosi casi di cronaca degli ultimi anni(credo che Carrisi si sia liberamente ispirato alla scomparsa di Yara Gambirasio) e soprattutto che lancia un monito contro l’attuale tendenza dei giornalisti a schiaffare il mostro in prima pagina con tanto di talk-show annessi e connessi e con conseguente invasione della privacy delle famiglie coinvolte.
Lo stile di Carrisi è avvincente, avvolgente e intrigante e il suo personaggio principale, il detective Vogel, è un uomo con luci e ombre che lo rendono reale e non artefatto come tanti altri personaggi investigativi.
Il finale devo dire che l’ho trovato inverosimile ma a differenza di tanti altri lettori l’ho apprezzato.
Carrisi questa volta mi ha convinta(l’altro suo libro che avevo letto ormai più di cinque anni fa, “La donna dei fiori di carta” non mi era piaciuto), forse è giunta l’ora di dargli una seconda possibilità.