Portando alle estreme conseguenze il credo minimalistico, Amy Hempel ne muta radicalmente tutti i valori consolidati. E, come direbbe la Morante, ne uccide il genere. Difronte a questi brevi, e brevissimi, racconti vien meno ogni tentativo di rintracciarne una genealogia, anche la più remota. Che sia Cechov, o Carver, o la Munro o lontane attitudini kafkiane, la Hempel porta in dote una propria originalissima rarità stilistica; una singolarità narrativa che aderisce alla più triviale quotidianità, un’asciuttezza, un nitore compositivo che deforma anche il più banale accadimento in un'entità enigmatica, spesso lacerata da inquietudini disturbanti. Una psicopatologia del quotidiano che rimane all’inessenziale e non aspira a nessun senso. Lettura difficile. Pagine da sorseggiare con lentezza. Pagine sul quale tornare.
L'impressione che si ha leggendo §Ragioni per vivere§ di Amy Hempel è quella di trovarsi come davanti a un book fotografico di quelli che le modelle o gli attori presentano per farsi ingaggiare in qualche lavoro col fine di mostrar(si).
Sulla qualità tecnica dei racconti qui contenuti nulla da dire, appare fin da subito evidente che l'autrice americana sia estremamente brava, ma, ecco, è come se scrivesse per addetti ai lavori, per il mondo accademico, per corsi di scrittura creativa, non per un pubblico meno “preparato”. La stessa spesso molto esigua lunghezza dei racconti spinge a pensare più ad esercizi di stile(o esercizi narrativi tout court)che a vera voglia di narrare una storia. Gli argomenti trattati sono poi molto simili fra loro e monta persino un certo fastidio per la ripetitività. Non mancano episodi assai felici come “Rientrata” che è veramente un bellissimo racconto o qua e là altro, ma, in tutta onestà ciò che ho apprezzato di più in questo libro è stata la copertina e il materiale con il quale essa è fatto(che fra le altre cose ignoro) che le dona una consistenza quasi gommosa e al tempo stesso liscia che è un piacere al tatto.
48 racconti
1 al dì per 48 giorni
Per scoprire che il battito del cuore è solo una sensazione, che tutti siamo il raccolto di qualcuno, che la vita è effimera quindi conviene mangiare sempre prima il dessert, che i cani sono la cosa più vicina alla fedeltà che ci sia concesso conoscere.
Amy Hempel ha costruito una cattedrale popolata di storie di tutti i giorni, esistenze qualunqui alle prese con la vita.
L'influenza di Gordon Lish si sente eccome, alcuni racconti sono al limite dell'eremtismo, ma ne vale la pena.
Leggete Amy Hempel se volete farvi un regalo davvero figo!