Io dico che se l’autore avesse lasciato nel cassonetto dell’immondizia, come confessa nelle ultime pagine, questa raccolta raffazzonata di esercizi masturbatori di scrittura avrebbe fatto meglio.
innanzituttto non è un romanzo come citato in copertina; dovrebbe essere nell’idea dello scrittore un sorta di cammino evolutivo di inediti/bootleg che raccontano il grande travaglio interiore che porta a scrivere qualcosa degno di essere letto; invece siamo a un puzzle di pezzi che non si incastrano fra di loro con la colonna sonora di un io narrante che sembra non aver superato la fase anale frammista alla gioia, anzi al dolore, del voyeurismo.
fatica a leggerlo e far passare la voglia di leggere ce ne vuole pure per un bulimico di libri come me.