Quarto episodio dei gialli storici ambientati in India che ha come protagonista Sam Wyndham, il quale,  nel primo episodio, arriva a Calcutta nel 1919 e che si srotola attraverso gli anni più difficili dell’Impero Britannico caratterizzati dagli inviti di non collaborazione pacifica, che invece spesso sfociavano in rivolte, da parte di Gandhi (personaggio che devo approfondire e sul quale ultimamente grazie alle letture sull’India, sto facendo numerose scoperte che mi hanno spiazzato rispetto all’idea “romantica” che ne avevo). 
In Morte a oriente Sam ha deciso di disintossicarsi dalla dipendenza dall’oppio e accetta il suggerimento del suo medico, ricoverarsi in un monastero buddista nelle colline dell’Assam, durante il viaggio crede di riconoscere un uomo che in passato aveva ucciso una donna a cui lui era stato legato,  e che era sfuggito all’arresto e la cui colpa era stata invece attribuita ad un ebreo giustiziato con la pena di morte. 
Durante la “cura” stremato nel fisico ha continui flashback della vicenda che risale al 1905 e quando gli viene prospettata la possibilità di testare la sua guarigione presso un inglese nei pressi del monastero accetta volentieri.  
Si recano insieme ad un ricevimento di inglesi offerto per assistere ad uno strano fenomeno naturale, e scopre che il ricco anfitrione altri non è che l’assassino che gli era sfuggito, i due si riconoscono ma non hanno contatti. Quella stessa notte l’assassino muore in circostanze misteriose, praticamente un omicidio in un stanza chiusa dall’interno.  
Passato e presente si alternano con ritmo incalzante, e nell’attuale indagine Sam richiede la presenza del sergente Banerjee che prontamente lo raggiunge, ma c’è una sorpresa per Sam, poiché Banerjee veste con gli abiti tradizionali, non ha più un atteggiamento timido e umile, il sentimento anticoloniale ha fatto ormai presa salda su di lui.
Bellissimo e significativo il dialogo fra i due quando affrontano il tema del colonialismo, della supponenza inglese, della presunzione di superiorità, cosa significa per un popolo essere dominati e vessati e derisi della propria cultura. 
Episodio coinvolgente sotto tutti i punti di vista, peccato me ne sia rimasto solo uno da leggere! 

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