Leggi sul mio blog www.orsinipaoloscrittore.com l’intervista a Elena Giordano.
Di solito ci metto un po’ di tempo per leggere un libro, ma questa storia mi ha preso e ho divorato in poche ore il romanzo di Elena Giordano. Sulle prime pensavo fosse il solito romanzo di esordio che si scrive in gioventù, sotto forma diaristica, sui primi amori, i primi turbamenti, le amicizie, le gioie, i dolori, vale a dire tutto il catalogo di emozioni stereotipate che popolano questo tipo di romanzi. Dopo le prime pagine, mi sono dovuto ricredere, non solo l’ho letto senza nessuna fatica, ma sono arrivato in fondo con piacere e con la convinzione che è una storia importante e che ti lascia dentro qualcosa d’importante.
Innanzitutto, anche se è autobiografico, è scritto in terza persona e questo dà alla storia un taglio diverso, molto più attraente per un lettore qualsiasi. La caratterizzazione dei personaggi è realizzata con maestria, così come le ambientazioni: le descrizioni di Roma, della Riviera romagnola, di Parigi riescono a evocare quei luoghi. Approfondite e interessanti le relazioni tra la protagonista Alice e gli altri personaggi, dapprima con Emanuele, poi con Vittoria e Simone e infine con il "bellissimo e insolente" Edoardo, passando per la coppia Simone-Lorenzo, insomma questo A volte accade che non è il banale diario di un'adolescente ma un fine e dettagliato scavare nelle relazioni umane.
La storia d'amore tra Alice e Edoardo è struggente, soprattutto mi ha commosso il fatto che Edo ha aspettato che Alice fosse a Parigi, lontana da lui per mettere in pratica il suo intento, che non va rivelato per non fare spoiler. Azzeccata, per questo motivo, la scelta di mettere l'intervento di Marina Welby come postfazione e non prefazione.
Consiglio vivamente di leggere A volte accade che di Elena Giordano anche per lo stile di scrittura: semplice, chiaro, diretto, con perfetto equilibrio tra dialoghi e parti descrittive. L’autrice è riuscita a scrivere di cose molto drammatiche senza usare termini strappalacrime, lasciando parlare i gesti e le azioni dei suoi personaggi, colpendo il cuore del lettore molto più in profondità e lasciandogli in dono qualcosa anche dopo che si è terminata la lettura.