“Salve Umberto e Margherita e di Savoia la Magion!”

Fausta Cialente racconta la storia della sua famiglia, partendo da un ritratto della Trieste irredentista a cavallo tra otto e novecento, quando era ancora parte dell’ltruimpero asburgico; uno stile raffinato per atmosfere mitteleuropee.
I Wieselberger sono una famiglia borghese, benestante senza ostentazione, e naturalmente irredentista in maniera sincera e anche un po' ingenua. Il padre, maestro di musica, dirige i concerti della Società Filarmonica in casa propria, le quattro figlie, ascoltano, scorrazzano, si divertono nell’atmosfera festosa. Crescono come brave ragazze di buona famiglia e di saldi principi morali e professano il loro irredentismo anche cantando “Salve Umberto e Margherita e di Savoia la Magion!” sulle note dell’inno austriaco. L’irredentismo è però un fenomeno più complesso, sostenuto a Trieste, città prospera e culturalmente vivace, da una borghesia scaltra ed arrivista anche in chiave antisocialista e razzista nei confronti degli sloveni.
Il clima muta con la prima guerra mondiale e la fine dell’impero asburgico, la prima a disilludersi è la giovanissima scrittrice, figlia dell’ultima sorella e di un abruzzese ufficiale dell’esercito. La famiglia lascia Trieste e per anni segue i trasferimenti del padre per l’Italia. Non è un matrimonio felice, molte le incomprensioni – la madre ha dovuto interrompere una promettente carriera di cantante – e la figlia rimpiange le estati passate nella villa di campagna dei nonni.
Progressivamente la narrazione si sposta sulle vicende personali della scrittrice: il distacco dal padre, i rapporti con il fratello attore di teatro, il lungo soggiorno in Egitto con il marito giornalista di origine ebrea, il ritorno in Italia dopo la fine della guerra. Sullo sfondo le altre sorelle, anch’esse lontano da Trieste e disilluse nella vita, prima irredentiste poi fasciste, che una ad una si spengono serenamente – ultima .la madre della scrittrice. E allora le sorelle rimarranno solo nei ricordi, pallide figure in lontananza.
Una scrittura raffinata con la prima parte narrata in terza persona per descrivere, con toni anche un po' retrò da belle epoque, un perfetto quadro d’insieme di una città e di un’epoca attraverso la cronaca familiare; nelle successive diventa un racconto più intimo con il filtro delle vicende personali della scrittrice, un cambio di registro via via più marcato tanto che alla fine sembra di leggere un libro diverso. Rimane comunque una lettura piacevolissima e consigliata. Quattro stelle.

Nov 17, 2020, 8:12 PM
"Cossa te sta a bazilar, benedeta" (pag.51)

Mi par di sentir mia nonna, scappata da Tito verso l'Italia con un carretto, un marito e quattro figli.
Tra una jota e una putiza cercava di far quadrar conti e rigar dritto tutti quei maschi.
Era una donna forte di carattere e dal corpo fragile: "Benedeta, non sta a bazilar" - mi diceva, ogni volta che mi preoccupavo per qualcosa.
Si chiamava Giuseppina, ma per me era la Nona Pepa.
Tanto che manca, tanto che non ci pensavo.

Grazie a Fausta Cialente.

Apr 20, 2024, 5:05 PM

Purtroppo Fausta Cialente è una delle tante, troppe, scrittrici del novecento finite nel dimenticatoio.
Lo dico con rammarico, ma ritenendomi fortunata ad averla “incrociata”, seppur così tardi, nella mia vita di lettrice.
”Con le quattro ragazze Wieselberger” la Cialente vinse il premio Strega nel 1976.
E’ un romanzo autobiografico, in cui la scrittrice racconta con profondo affetto ma altrettanta lucidità e senza fare sconti a nessuno, neppure a se stessa, la sua vita, la sua famiglia. Con un occhio di riguardo al ramo materno. Le ragazze sono la mamma e le zie dell’autrice, giovani ragazze triestine di buona famiglia nella Trieste a cavallo fra ‘800 e ‘900. Con la loro ingenuità irredentista, il papà musicista, i loro sogni e i loro matrimoni con uomini che si riveleranno mediocri.
Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura, le ricche descrizioni, i cenni qua e là che anticipano gli eventi, permettendo a noi lettori di non arrivare impreparati agli eventi più dolorosi vissuti dall’autrice e dalla sua tradizionale ma allo stesso tempo singolare famiglia.

Apr 1, 2023, 7:01 PM