Bottoni

Se alcune porte sono chiuse e la loro piuttosto antica chiave non è tranquillamente nella serratura, forse dovrebbero rimanerlo per sempre.

Coraline lo imparerà sulla sua pelle mentre, trasferitasi in una nuova grande casa, durante l'ennesima giornata di noia, tra vicini di casa che continuano a sbagliare il suo nome (Caroline...) e i sempre distanti e indaffarati genitori, viene indirizzata a contare quante porte ci sono all'interno della sua abitazione. Scopre quindi per caso che tredici si apriranno, ma la quattordicesima è da sempre chiusa a chiave perché segna solamente un confine che separa da un altro appartamento sfitto, aprendola presenta solamente un muro di mattoni.

Questo il pretesto per una storia dal pathos in continuo crescendo, aumentando di qualità e valore a ogni pagina. Se per la prima metà del romanzo si potrebbe giudicare come una buona opera che deve praticamente tutto ad "Alice nel paese delle meraviglie" (animali parlanti, gente attraverso lo specchio...), continuando a leggere la storia prende sempre più vita, divenendo del tutto originale e creando delle atmosfere che si fanno sempre più cupe, arrivando anche a livelli piuttosto disturbanti e angoscianti. Non è quindi solamente una Alice gotica, perché il romanzo si basa su presupposti totalmente differenti e tutto questo è rappresentato dall'universo in cui è svolta la trama. Una sorta di universo parallelo, tanto per facilitare il concetto: "l'altra casa".

L'universo di Coraline non è un mondo nuovo e fantastico da esplorare, ma rispecchia tutto ciò che una bambina (ormai ragazzina) conosce perfettamente e cioè: la sua casa e tutto il circondario che, essendo lei un'esploratrice per diletto come ogni bambino che si rispetti, conosce a menadito. Quindi Neil Gaiman imposta tutto su questo aspetto, sfruttando ogni singolo elemento come in un puzzle, un gioco di incastri tipico dei sogni. Qualsiasi cosa che Coraline vedrà, conoscerà o sentirà (tutto insieme al lettore, che quindi capirà perfettamente il "congegno" dietro il romanzo), sarà sfruttato a dovere nell'"altra casa" diventando qualcosa di utile, oppure di fantastico, oppure di orribilmente spaventoso.

Il personaggio di Coraline non è di certo quello di una povera bambina piagnucolosa che si dispera in continuazione sperando in aiuti esterni (altra grande differenza con Alice), la sua figura è invece quella di una bambina piuttosto taciturna e molto intelligente. Altra grandiosità del romanzo è che non c'è da aspettarsi la genietta risolvitutto, assolutamente no. In questo breve romanzo, si riesce addirittura a seguire l'evoluzione della protagonista che passa dall'essere in balia degli eventi a padrona della situazione.
All'inizio Coraline è addirittura un po' tonta, non riesce a collegare gli strani segnali che si stanno verificando, si dimentica perfino di cose molto ovvie. Gaiman in questo caso esagera a renderla un'oca perché non è possibile che, essendo per esempio la porta il centro degli eventi di quella giornata, quando riceve un messaggio del tipo "Non aprire quella porta!" lei si dice: "Quale porta?". Oppure sogna le parole "Usa la protezione!" e lei si chiede "Quale protezione?"... insomma, Coraline! Quella che due pagine prima hai ricevuto con proprio il nome di protezione, ecco quale!
Sì, un po' irritante all'inizio, ma come già detto, tutto migliora. Si nota infatti in modo palpabile la maturazione di Coraline durante il corso dell'avventura e, dall'inizio della "caccia al tesoro" il romanzo raggiunge il massimo splendore, le atmosfere si fanno più nere del nero e Coraline diventa sempre più smaliziata nell'interagire all'interno di questo disperato incubo, in gara contro un essere maligno che in caso Coraline perdesse... bottoni!

Non è certamente un horror nella più pura espressione del termine, non fa "paura" (sempre che siate abituati al genere... altrimenti...), ma è decisamente inquietante. Possiede però le atmosfere dell'horror che la stragrande maggioranza dei romanzi che si etichettano così invidierebbero. Neil Gaiman è una sorta di Tim Burton che però a un certo punto, invece di limitarsi e sdrammatizzare, fa vivere un vero e proprio incubo a occhi aperti a una bambina e lascia a lei tutto l'onere degli eventi, se riuscirà a uscire oppure no... C'è da restare davvero traumatizzati a leggerlo in tenerà età.

Tutto ciò poteva bastare per essere un romanzo bellissimo, ma in realtà c'è praticamente un doppio finale. Quindi non si fa in tempo a riprendere fiato che si ricomincia ed è tutto ancora più bello, meno gotico ma molto più raffinato e basato sulle astuzie di una Coraline in forma più che mai.

Il romanzo è scritto in terza persona, ma la protagonista totale, indiscussa e sempre presente è la cara Coraline. Inoltre il romanzo praticamente non presenta personaggi maschili -solitamente noiosi e fastidiosi- e se lo fa sono assolutamente personaggi di pochissimo rilievo. Il tutto utilizzando uno stile di scrittura assolutamente normale, quindi sbaglia chi lo definisce una fiaba nera, perché gli stilemi per chiamarlo "fiaba" in realtà non ci sono, nessun richiamo alla letteratura infantile o al classico "c'era una volta". Il tutto è grottescamente realistico. Forse non c'è nemmeno il lieto fine, chissà...
Un esempio del grande coinvolgimento dato dalla scrittura di Gaiman, può essere quando a un certo punto Coraline, mentre si trova al cospetto di uno degli spettri dei bambini morti (e già... romanzo per bambini?) prima di lei nella casa, questi descriva alcuni suoi ricordi usando delle certe metafore. In un qualsiasi altro romanzo sarebbe solo una descrizione come un'altra, bella o brutta che sia, ma in Coraline no: quando Coraline si troverà al cospetto con un qualcosa che avrà a che fare con tale spettro, Gaiman inizierà a descriverlo con rimandi ai ricordi dello spettro, facendo subito accendere una lampadina al lettore più accorto che saprà cogliere tale chicca.

Dopo aver letto Coraline, si guarderà a porte chiuse, bottoni, biglie, gatti, topi e vicini di casa con un altro occhio. Si imparerà anche che dare per forza un nome a qualcuno o qualcosa, magari non serve.

Un romanzo meraviglioso che mentre lo si legge, a un certo punto si capisce che ci si trova di fronte a una storia il quale immaginario grottesco rimarrà nella mente del lettore per sempre.

May 22, 2009, 9:17 PM

Una storia sul coraggio, quello di una bambina che improvvisamente, per la troppa curiosità, si trova catapultata in una realtà parallela, in una famiglia che sembra la sua famiglia ma non lo è, in una casa che sembra la sua casa ma non lo è. Intorno a lei tutto è uguale e diverso e soprattutto terrificante, a partire dai bottoni che la sua altra madre e il suo altro parte hanno al posto degli occhi. Coraline è straordinaria, una bambina intraprendente che non si perde d'animo, che prende di petto le situazioni e cerca una soluzione invece di piangersi addosso. Mi è piaciuto da matti questo piccolo romanzo, una favola horro che mi ha conquistata davvero, favola si, però non ditemi che è un storia per bambini per favore, semmai per ragazzi e anche grandicelli.

Oct 3, 2022, 2:52 PM

Coraline, una bimba sveglia quanto curiosa, si è da poco trasferita con i suoi genitori nella loro nuova casa: una bella villa tutta da esplorare con 13 porte da aprire più un'ultima che stranamente si apre su un muro di mattoni... Mamma e papà sono spesso troppo occupati per giocare con la piccola Coraline... La noia non le dà pace, vorrebbe avere continuamente qualcosa di interessante da fare... Accade che ,durante l’assenza di mamma , Coraline provi ad aprire la porta misteriosa affacciata sul niente... Appare un corridoio scuro, quasi identico a quello con cui si accede alla casa... Al di là della porta misteriosa c’è una villa quasi uguale a quella di Coraline e addirittura dei genitori quasi uguali ai suoi... solo che al posto degli occhi hanno inquietanti bottoni neri e mamma è gentile, premurosa, ha sempre tempo per giocare... il papà non passa tutto il suo tempo a lavorare, non si diletta con orribili ricette, ma prepara solo leccornie per la sua tenera Coraline...
Un mondo finto, ma apparentemente più appetibile di quello vero... Restare vorrebbe dire avere tutto: i giocattoli più belli, una stanza più colorata... Ma Coraline è una bimba astuta:si accorge presto che non è tutto oro quello che luccica e che “l’altra mamma” non è altro che una strega che ha rapito i suoi genitori per farla rimanere per sempre in quella casa di bugie... Toccherà proprio a Coraline il pericoloso compito di liberare mamma e papà dall’incantesimo e tornare sana e salva in una realtà che forse non è poi così male...

Neil Gaiman, autore delle serie a fumetti di “Sandman” e dei romanzi “Nessundove” e “American Gods” si cimenta per la prima volta con un libro per ragazzi dalle atmosfere cupe, con un’ ambientazione gotica che incanta e può far rabbrividire i più piccini. È piuttosto comune che i bambini siano attratti e allo stesso temano le tematiche horror... ricordo che da piccola inventavo terribili storie di mostri, una delle quali aveva come protagonista la versione cattiva della “mano” della famiglia Addams e un dipinto che assicuravo si animasse durante la notte... Le usavo per spaventare, con la cattiveria che contraddistingue spesso i bambini, una ragazzina che abitava di fronte casa mia... Credo che i miei mostri abbiano popolato le sue notti più di una volta...

Tema centrale della storia è la crescita metaforizzata nella lotta alle nere fantasie che sono sì un facile rifugio, ma hanno mani pericolose che è bene combattere se si vuole continuare con coraggio il cammino della vita.
È la mente di Coraline a creare un mondo parallelo rispondente alle sue esigenze... ma non è questa la vita... e vivere vuol dire accettare anche le cose negative e sforzarsi di trovare giorno per giorno quelle positive.

IL tema della crescita, come quella di un mondo parallelo, è un elemento fisso della letteratura per l’infanzia così come per le animazioni o i film che riprendono le atmosfere della favola: basta pensare ad Alice, a “Il favoloso mondo di Amelie” o al recente “La città incantata” con cui la storia di Gaiman ha parecchi punti in comune: anche qui abbiamo un mondo parallelo fantastico dal quale fuggire e dei genitori da salvare... in questo caso mutati in buffi e grassi maiali...

Sul retro di copertina Niccolò Ammaniti scrive: “ I migliori libri per ragazzi hanno tutti una caratteristica; non sono per ragazzi, ma per tutti.” Provare per credere... Ho divorato Coraline di Neil Gaiman in due giorni e l’ho appena consigliato al mio fratellino, convinta che gli piacerà!
Il testo è arricchito dalle illustrazioni di un grande autore di tavole per fumetti: Dave Mckean, del quale segnalo il bellissimo “Cages”.

Jun 17, 2007, 6:03 PM