Quando i racconti sono buoni, sono molto buoni.
Alcuni, pochi per fortuna, esasperano invece le qualità della narrativa di Mary Miller: troppo distanti e non partecipati.
Istruzioni ★
La casa di Main Street ★★★
Il giusto ordine ★★★★★
Un tempo questo era il passaggio coperto più lungo del mondo ★★★★
Un amore grande, grosso e cattivo ★★★★★
Verso l'alto
Sporca ★
Lui mi chiama fornetto ★★★★
La bella gente ★★★
Le mele dell'amore ★★★
Hamilton Pool ★
Happy Hour ★★★
Orsetto ★★★
Prima classe ★★★★
Tabelle ★★★★★
Il 37 ★★★★
Cit. https://twitter.com/subliminalpop/status/951500442751598592
Non conoscevo Mary Miller, di cui purtroppo ancora non ho letto il romanzo d’esordio Last days of California, e mi sono approcciata alle sedici storie di questa raccolta sapendo ben poco. L’impatto è stato fulminante. Mary Miller, giovane scrittrice del Mississippi, ci racconta sedici donne diverse che vivono nel sud degli Stati Uniti, tutte irrequiete e imperfette e – proprio per questo – potentemente realistiche. Il linguaggio è diretto, immediato, senza mezzi termini o giri di parole: la prosa della Miller non lascia spazio a descrizioni edulcorate. Ci troviamo nella testa di Alice, Laura, Amy o Darcie, pensiamo con loro, respiriamo con loro, abbiamo la netta consapevolezza dell’uomo sbagliato che stiamo frequentando, ma il sesso è una favola, anche se non ci sono i soldi per fare la spesa e l’unica consolazione è una bella confezione di birre da sei.
Queste donne hanno molto da comunicarci e, anche se nello specifico magari non siamo mai state con un papà single o un ex-detenuto, quello che provano è quello che avverte ogni donna all’interno di una relazione sentimentale sbagliata. Eppure, nonostante la chiara percezione dell’inadeguatezza, cambiare le cose costa troppa fatica. Quindi la vita continua a scivolare, attimo dopo attimo, tra routine, delusioni, cattive abitudini e speranze spesso poco fondate.
La mia recensione continua qui: https://perseinunbuonlibro.wordpress.com/2017/06/11/letturadelmese-happy-hour/