Quando ho riferito all'Editore di Terrarossa Giovanni Turi che avevo acquistato e che dunque avrei letto questo romanzo la sua risposta è stata "È un libro particolare, che ci mette qualche pagina ma poi si conficca sotto pelle." e devo ammettere che in parte al termine della lettura mi sono trovato conforme a quelle parole. Il romanzo è scritto in un modo tutto suo non per nulla fa parte della collana "Sperimentali" ed è narrato in prima persona da Anna, che scopriremo essere una adolescente problematica figlia dell'abuso e di un eterno conflitto con una madre inetta e avversa al rapporto amorevole con la figlia, essendo più preoccupata delle relazioni effimere nonché inconcludenti con uomini differenti. sullo sfondo troviamo una nonna ancor più impotente e che tenta vanamente di fungere da parafulmine per Anna e da collante con sua madre. E qui temevo di rivedere gli spettri del romanzo della Giurickovic Dato, e con un uso spropositato di amplessi e sesso orale come vezzo di ribellione quelli della Santacroce e della Incretolli. Eppure il romanzo si è fortunatamente riscattato nell'immediato e ho trovato davvero che il sesso sia per la Anna ragazzina causato dalla difficoltà di comprendere la concretezza dei rapporti umani e la voce interiore ammonitrice che accompagna Anna fa emergere tutte le sue fragilità e l'intrinseca necessità di un amore mancato come la mancanza di una figura paterna. il romanzo è scritto molto molto bene. Perché allora ho dato solo tre stelline? perché non è il mio genere e pertanto non riesco ad apprezzarlo fino in fondo come magari farebbe un altro lettore, in conclusione non mi sento di non consigliarlo nonostante la sufficienza, lo consiglio a chi possa davvero apprezzarlo appieno.