Quando un amico vuole farti leggere un libro, scappa! È sempre rischioso scoprire che non piacciono gli stessi libri.
Quando l'amico insiste per farti leggere quel libro, fatti venire qualche dubbio.
Quando l'amico ti regala il libro cartaceo E digitale, allora non hai scampo: significa che ne vale davvero la pena e - indovinate? - ne valeva davvero la pena e ora dovete leggerlo anche voi.
Questa donna sa scrivere, sa legare il pensiero alla parola e sa usare, udite udite, le subordinate (arte ormai quasi del tutto perduta).
Potrei stare qui a citarvi la Strout per la costruzione dei racconti e bla bla bla, ma starei solo diluendo il discorso.
Il succo è che qui si avverte il genio fin dalla prima pagina, come quando ascolti un gruppo per caso alla radio ed è subito amore.
Dovete leggere Marta Cai... tranne se siete aspiranti scrittori, allora no, perché potreste soccombere al senso di inferiorità.
C'è qualcosa che sfugge alla materia e che, pure, ci sostanzia: sono le relazioni, quel continuo andare a sbattere contro gli altri che ci plasma e ci definisce ben più del nostro confine fisico. Le nostre coordinate spaziotemporali si estendono e si accavallano a quelle altrui, in un groviglio di fatti e pensieri che fa inciampare l'adolescente solitario nel manager affermato; l'amante fascinosa nella badante dell'est. Marta Cai, con i ferri di una scrittura ironica e raffinata, accavalla i fili delle esistenze di personaggi fragili e struggenti, li intreccia e li distanzia, costruisce otto storie differenti che però si parlano e si rispondono a distanza fino ad ottenere - con la stessa magia di una nonna che lavora a maglia - un disegno insieme geometrico e fantasioso. Già perché, in questo gioco del tutto razionale, non c'è nulla di meccanico e di rigido. Ogni racconto esonda e aggiunge senso e fa storia a sé. Ma ognuno è anche parte di un disegno compiuto nella sua incompiutezza. Perché, proprio come nella vita, ciascuno è stretto nel suo profilo materiale ma eccede nel suo slancio interiore e spirituale fino a cozzare, inevitabilmente, nell'altro.
Prosa caleidoscopica al servizio di personaggi (personalità) mai banali, invischiati in relazioni complicate e per nulla serene. Degli otto racconti, ho amato molto "Se si può si fa" e soprattutto "L'attentato", in cui l'umorismo caustico tipico dell'autrice sfuma a tratti in un senso di angoscia.