L’intento “terapeutico” è troppo evidente e la storia perde spontaneità e fantasia. Per veicolare il contenuto educativo, la struttura narrativa, le situazioni e i personaggi sono stati semplificati all’estremo, diventando banali e senza attrattiva.
 
Si è fatto l’esatto contrario di quello che si dovrebbe fare: si è costruita una storia intorno al messaggio psico-pedagogico invece che inserire il messaggio nella storia.
È come in una caccia al tesoro: il bello nasce proprio dall’eccitazione, dal senso dell’avventura, dall’attesa, dall’aspettativa che tappa dopo tappa portano alla scoperta del premio.
Ci sono degli albi illustrati profondissimi, per tutte le età, senza nemmeno una parola scritta: una storia ben fatta trasmette spontaneamente i suoi valori, senza forzature.
Qui invece i valori sono stati invertiti e il libro non decolla.
 
Il “prontuario emotivo” per i genitori è sicuramente un’ottima idea, ma la storia secondo me doveva essere prima di tutto… una storia.

Aug 6, 2022, 9:46 AM