Questo libro potrebbe altrettanto bene intitolarsi "Il lavoro tradito". È la storia del misconosciuto sindacato CISNAL, di area MSI, delle sue lotte intestine per affrancarsi dall'egemonia politica del partito e di quelle per affermarsi contro lo strapotere soffocante dei sindacati confederali. È la storia di una faticosa risalita dalla semioscurità fino a una troppo breve stagione di diffusione tra i lavoratori dopo che la Triplice aveva ceduto posizioni su posizioni e diritti su diritti. È l'epilogo amaro di una ricaduta nei personalismi e nelle beghe che hanno decretato la fine di questa esperienza, quando il Sindacato è stato usato come trampolino per scalare poltrone parlamentari a Roma o a Bruxelles.
Una fonte preziosa di informazioni di prima mano che spiega molte cose sul deterioramento progressivo delle condizioni di vita e dei diritti dei lavoratori fino agli obbrobri della legge Fornero e del precariato a vita. Da notare che in tutte, ma proprio in tutte le circostanze in cui c'erano da diminuire i diritti dei lavoratori, i Radicali si sono schierati dalla parte del padronato. Salvo regalarci il diritto di essere abortiti, di sposarci il padrone e di essere eliminati con l'eutanasia.