La goduria del tatto

Se si prende in mano il libro, il piacere di toccarlo precede quello di leggerlo: carta avorio morbida e consistente, quasi calda, un po' granulosa, giusto quello che serve. Nonostante la mole , il libro non è troppo pesante; si nota la cura dell'editore, si comprende che fa libri perché li ama.
Poi c'è l'ambientazione, Istanbul, una delle città più belle del mondo, una delle città che preferisco. Istanbul con i suoi quartieri dalle case di legno, i monumenti quasi dimenticati e abusati, i cani randagi e gli hamam. E la mitologia che affiora ovunque: mito, leggenda, storia fortemente vincolati fin dalla fondazione della città da parte di profughi greci provenienti da Megara. Infine i piatti della tradizione fra cui le meze profumate, varie, irresistibili. Per queste ragioni ho apprezzato una storia che si è rivelata un giallo con personaggi un po' ingenui, un po' superficiali, un po' ingenua anch'essa, ma colma d'amore per Istanbul; un pretesto, alla fine, per denunciare la speculazione edilizia che stravolge la bellezza e le radici della città. Sette cadaveri sono rinvenuti in altrettanti luoghi storici. Il commissario Nevzat Akman indaga insieme ai suoi collaboratori , l'impulsivo Alì e la vivacissima Zeynep.
Nevzat ha il cuore spezzato perché ha perduto moglie e figlioletta in modo cruento e tenta di ricominciare anche se non è facile.
Lo ripeto: più che nel racconto, il pregio del romanzo sta nell'ambientazione. Si gira nella Istanbul meno conosciuta e si scoprono le antiche storie legate ai luoghi. Una lettura piacevole e poco impegnativa, un viaggio, alla fine, e la voglia di compierlo davvero.

Dec 27, 2022, 10:35 AM