Un siciliano che legge poesie in dialetto trevigiano è strano e buffo, lo so.
Ma il titolo di questa raccolta mi ha colpito fin da subito. Quel “gnentintut” mi ha riportato a Leopardi, che nello Zibaldone afferma che l’uomo arriva a “confondersi quasi col nulla”, ed alle tante volte in cui facevo notare ai miei alunni, leggendo insieme a loro i suoi versi, che quel “quasi” è l’unico potente antidoto alla disperazione ed al pessimismo.
La scoperta casuale ed imprevista delle poesie di Santin, prima approcciate attraverso la splendida traduzione in italiano e poi riprese cercando di arrampicarmi coraggiosamente nel testo dialettale originale, ha il sapore di un presente vissuto intensamente ed un passato recuperato come consapevole solco, “sangue di memoria”, presenza costante degli affetti decisivi, un’origine che non è solo spazio fisico ma anche e soprattutto intimamente e collettivamente affettivo.
Ci sono luci improvvise, in questi versi, erba che inverdisce e poi secca, foglie e rami, cortili in cui si spiegano al vento e al sole lenzuola stese e bambini in festa, case vuote ma mai abbandonate, nidi e germogli, in una natura fuori da un tempo prefissato che osserva stupita la vita nella sua origine e nel suo inevitabile compimento.
E poi ci sono suoni, sottofondi musicali di strumenti ad aprire le varie sezioni del libro, e soprattutto le voci e i canti – quel “quasi niente delle parole” – parole asciutte e chiare in cui si custodisce la preziosità e l’unicità dell’esistenza, la presenza materna come pegno di un punto in cui non c’è mai il gelo.
Un suono su tutti mi fa sorridere commosso. E’ il suono della Singer “che pulsa / - che canta - che rincorre / l’orlo di una tovaglia…” . Quello stesso suono, in un libro di poesie dettatomi e poi scritto e stampato al capo opposto dell’Italia pochi anni prima dal mio amico Francesco Saporito, è la musica che custodisce la memoria e mostra lo stesso cuore con parole simili, diverse solo nel suono generato a diverse latitudini nella mente e nella bocca di chi le pronuncia.