La parte inventata è, come dice Gianni Montieri nell’articolo su doppiozero.com (https://www.doppiozero.com/materiali/la-parte-inventata-di-rodrigo-fresan), “un libro che ci ricorda che le possibilità della letteratura non sono ancora esaurite” e lo fa attraverso elenchi puntati, racconti letterari, citazioni di altri artisti (da Elvis Costello a Nabokov, da Bob Dylan a Faulkner, dai Pink Floyd a Scott Fitzgerald o Melville, Borges), con una trama che scompare – gli scomparsi sono molti: dallo Scrittore (da piccolo Il Bambino) a chi lo studia (Il Ragazzo e La Ragazza).
È un romanzo moderno, quindi c’è naturalmente l’intertestualità, il meta-testo (lo Scrittore sparisce, come dicevo). Nella prefazione del romanzo (https://www.leparoleelecose.it/?p=36757), scritta da Vanni Santoni, La parte inventata può essere definito un biji, ossia “un genere della letteratura classica cinese, che si può tradurre come «libro di appunti», e un biji può contenere aneddoti curiosi, appunti quasi al buio, pensieri sparsi, speculazioni di tipo filosofico, teorie private su questioni molto intime, annotazioni su altre opere, e qualsiasi cosa il suo proprietario e autore consideri pertinente.”
Così, con le sue “zone a punti”, i suoi elenchi, le sue elucubrazioni e le sue scatole cinesi, La parte inventata appartiene in pieno al genere.
L’incipit è fantastico:
“Come cominciare.
O meglio: Come cominciare?”
Certamente un libro non facile, vista la mole, ma soprattutto lo stile di scrittura perché La parte inventata è ora un saggio ora un manuale di scrittura ora una spiegazione sulla lettura e sui libri, le ossessioni dell’autore, che scrive di un altro autore che scompare (ci si potrebbe vedere un omaggio a Salinger o a Pynchon?), mentre fa un viaggio verso l’Hadron Collider del CERN di Ginevra per fondersi con la particella di Dio, il bosone di Higgs: quindi scompare per essere onnipresente, che assurdità! direbbe Alice, e quello di Fresán è davvero un Paese delle Meraviglie dove c’è posto per i sogni impossibili che si fanno da giovani, per i picnic con i genitori che educano Il Bambino che poi diventerà Il Ragazzo che poi incontrerà La Ragazza, mentre la sorella pazza dello Scrittore, Penélope, vorrebbe prendere le redini di ogni possibile trama o film.
La copertina, con l’uomo di latta che porta una valigia ed è caricato da una molla (ma va indietro invece di andare avanti), è azzeccata e significativa, poiché questo era il gioco preferito del Bambino che è convinto che “il suo giocattolo sia l’unico esemplare davvero funzionante, mentre gli altri, tutti quelli che vanno avanti, siano imperfetti, errori di fabbrica, tentativi falliti di qualcosa in cui solo il suo ometto ha debuttato con successo”.
Non me lo ricorderò per l’eternità, né mi cambierà la vita, dato che confronto tutto con Il Romanzo Migliore Di Tutti I Tempi che – chetoodicoafà – per me rimarrà sempre irraggiungibile, però ammetto che non mi è dispiaciuto, specie nella prima parte, dove Penélope incontra i Karma (Mamanonna mi ha ricordato nonna Ugdul di Terminus radioso) e, nell’ultima parte, questo ritorno all’inizio che indubbiamente mi ha affascinato.
*
Provo ad abbozzare una trama, anche se non ha molto senso, specie nelle infinite digressioni, riflessioni, pensieri, appunti ecc., quindi di queste accennerò solo.
I
Da https://www.mangialibri.com/la-parte-inventata:
“Il Ragazzo e La Ragazza hanno un compito molto difficile: provare a raccontare la biografia dello Scrittore, fin da quando era Il Bambino, con un docu-film cercando di vincere le difficoltà della gelosissima sorella Penélope nominatasi, a dispetto di ogni designazione voluta dal fratello, sua erede e manager. Il Ragazzo ha accettato perché così avrebbe potuto lavorare con La Ragazza, nipote del proprietario della casa editrice e grande fan dello Scrittore: lei incarna i suoi sogni erotici, quelli puri dell’adolescenza che oramai non c’è più. Ma mai avrebbe immaginato di trovarsi intricato in un’esperienza così totalizzante. Lo Scrittore non ha una moglie, non ha figli: troppo difficile conciliare il suo vero lavoro, quello di Lettore, con gli impegni della vita terrena. Il Ragazzo e La Ragazza devono ripercorrere le fila di una vita fatta da personaggi della letteratura, da suggestioni, ricordi custoditi gelosamente dall’ambigua Penélope.”
II
Dunque, Lo Scrittore c’è trasversalmente in tutto il romanzo, ma viene dato, specie all’inizio, largo spazio a sua sorella, Penélope, che si dice essere pazza, la quale poi sposa Maximiliano (Max) Karma, che fa parte di una famiglia stramba – il clan dei Karma – e molto chiusa in sé stessa (si sposano tra loro per non dover disperdere il proprio sangue; pensano sempre di aver ragione; fanno continue riunioni e feste per vedersi e parlare male dei Karma assenti; sono omofobi). Anche Penélope, d’altro canto, non è poi così normale perché all’altare corre abbandonando Max, ha rapporti omosessuali con Lina, peraltro sposata con Ricky, che però lavora come ballerina al Carpe Noctem, un locale di tendenza ad Abracadabra, dove tutto è ambientato (la famiglia Karma chiaramente vive sul Monte Karma).
Sull’altare, quindi, Penélope abbandona Max e poi, non si sa come, si ritrova in Namibia dove scopre un mucchio di diamanti che raccoglie nascondendoli nel corpetto dell’abito da sposa e beve un liquido misconosciuto da un’enorme Vacca Verde. Quasi posseduta, volteggia sulla terra e arriva al talamo nuziale dove soffoca Max, mentre Mamanonna – incredibilmente scesa da cavallo (Cavallo) – osserva tutto: all’inizio sembra non capire, ma poi dice a Penélope che, uccidendo Max, ha fatto un favore a tutti i Karma (così non si sarebbero dovuti occupare di un Max vegetale e, d’altronde, anche Mamanonna è un’assassina, perché ha ucciso Papanonno). Mamanonna intima a Penélope di andarsene il più lontano possibile, quindi Penélope va all’aeroporto di Abracadabra e prende il primo aereo per il posto più lontano possibile (qui c’è un accenno al disfacimento dello Scrittore che la segue sull’aereo).
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Il Ragazzo si sveglia di notte nella tenda da campeggio e pensa, come al solito, a come diventare uno scrittore. Nel frattempo, La Ragazza fa finta di dormire emettendo suoni seducenti per Il Ragazzo che però esce e va in spiaggia. Viene introdotto il personaggio di Ismaele Tantor, a cui Il Ragazzo pensa ricordando che aveva conosciuto Lo Scrittore sull’aereo.
Il Ragazzo matura l’idea che, per diventare uno scrittore, deve rubare allo Scrittore il suo amuleto (cioè il giocattolo di latta con la valigia di cui si parla nella prima parte) e decide di filmare il momento in cui lo fa. Manovrando la video camera, vede il filmato di un bambino su quella stessa spiaggia, che poi inquadra lo Scrittore e gli chiede quale sia il suo scrittore preferito e quello fa il nome del Ragazzo. Così, Il Ragazzo manda continuamente indietro la pellicola pur di sentirsi nominare. Pensa di mettere il filmato sul web perché se ne accorga La Ragazza. Nel buio della casa dello Scrittore, incontra Penélope, che decide di non ucciderlo cogli occhi diventati assassini dopo aver bevuto il “latte” della Grande Vacca Verde, perciò si allontana.
Il Ragazzo sente come una presenza (quella di Penélope) che interpreta invece come quella dello Scrittore e sente di dover far vedere il video alla Ragazza, per cui la raggiunge nella tenda e, dopo aver impacchettato tutto, scappano.
Penélope piange ed entra nel bosco, che però si trasforma in un pronto soccorso dove c’è il ritratto dell’Uomo Solo, di cui si racconta come, nato enorme, riesce comunque a vivere, anche se era stato dato inizialmente per morto. Si dice che non credesse ai fantasmi.
Lo Scrittore pensa ai manicomi dai quali faceva entrare e uscire la sorella.
L’Uomo Solo sembra essere nello stesso ospedale di Penélope e decide di scrivere solo biji, ossia pensieri di 140 caratteri al massimo e dice di voler uscire da lì prima possibile. Vede, vicino a sé, un bambino che somiglia a entrambi i genitori che gioca con l’omino di latta che sembra essere quella dello Scrittore.
L’Uomo Solo ha portato con sé un libro e, anche se si scopre che è un ammiratore di Updike, ha scelto Tenera è la notte, di cui ha numerose copie sparse per casa, quella dove aveva appena traslocato, che aveva fama di accogliere gli scrittori con tutti i crismi e che lui aveva scelto perché c’era la funicolare.
Adesso, dopo essere sceso dalla funicolare, prende il treno per il pronto soccorso prima di essere fermato da un albino con la sindrome di Down che blatera al suo indirizzo e ha soccorso una ragazza caduta che ha perso il telefono, chiedendolo in continuazione fino a che l’albino non glielo ridà e lei si calma. L’albino viene chiamato dal dottore che gli dà la triste notizia del padre morto per attacco cardiaco. Allora il medico gli chiede se vuole vedere il padre e, nella camera mortuaria, si ritrova con la ragazza col telefono e l’albino.
A questo punto c’è una digressione: un uomo, ogni festa di San Valentino, compra un grossissimo mazzo di rose rosse, anche se nessuno lo ama e lui non ama nessuno. Se ne va in giro portando questo mazzo di rose e la sera è a casa col mazzo messo in vaso per aspettare l’anno successivo.
A questo punto c’è un’altra digressione sui dottori: si dividono in quelli che danno cattive e buone notizie, anche se quelli che ne danno di buone prima o poi ne dovranno dare di cattive.
A questo punto c’è una terza digressione sulla canzone di Bob Dylan Not Dark Yet, che il cantautore compose standosene in casa mentre fuori infuriava una tempesta.
Poi va in ospedale e il dottore gli dice che la sua malattia può essere una sciocchezza o una cosa molto grave e gli confessa che si tratta di istoplasmosi polmonare, cioè la stessa cosa che ha L’Uomo Solo in quel momento, come gli sta dicendo il medico, che gli dice anche che Dylan se l’è cavata stando una settimana a letto, ma potrebbe anche non andare per lui come per il cantante. Il medico vuole fare altri esami e porta L’Uomo Solo nei sotterranei dell’ospedale.
Poi si parla del racconto Il piccolo nano, dove un quattrenne viene fissato da due aspiranti scrittori che stanno andando alla loro libreria preferita e vedono il bambino non pensando che sia piccolo, ma proprio un nano – viste le proporzioni – e si chiedono se possa entrare in qualche modo nei loro racconti.
Nel frattempo, sottopongono L’Uomo Solo a un esame diagnostico, nel cui macchinario quasi si addormenta cantandosi in testa le parole di Wish You Were Here, anche se non le ricorda tutte a memoria.
L’Uomo Solo è arrivato in clinica attraverso un labirinto e sa che quello è un posto dove ci si deve ristabilire per poi morire. Finalmente, lo tirano fuori dalla macchina e gli dicono che la diagnosi sarà pronta tra qualche giorno.
Lui ogni tanto va a fare una passeggiata in cui segue questa o quella persona. Ventila l’ipotesi di andare al laboratorio di accelerazione delle particelle che si dice avrebbe prima o poi inghiottito il mondo. Si sente vecchio nel corridoio dell’ospedale dove incontra una ex scrittrice ex giovane, che decide di chiamare Ikea, una donna che scrive di moda e dei suoi rapporti burrascosi con la madre attrice e il padre editore. L’Uomo Solo ha un rapporto con Ikea anche se velocissimo e rimane nudo a farsi fotografare da lei per il suo blog quando entrano nella stanza due dottori tatuati, palestrati e sporchi di sangue.
Digressione sulla morte di Michael Jackson il cui cadavere viene portato su un’ambulanza in cui i due portantini discutono sul fatto che il verso “Annie, are you ok?” si riferisca al manichino, chiamato Annie, che il cantante portava sempre con sé per le esercitazioni di rianimazione polmonare.
Poi, vengono riassunti i suoi racconti (“Smarrimento”, “Perdita”, “Lotteria”, “Suicidi lenti”, “Tutti i bambini morti”, “E fu allora che iniziarono i problemi”, “Scomponibile”, “Che sarà”, “Sarà”, “Correzione” ecc.).
Compaiono, come protagonisti di una storia dello Scrittore, Gerald Clery Murphy e sua moglie Sara Sherman Wiburg, agiati coniugi che ospitano a casa loro, durante feste e balli, diverse personalità di spicco.
A questo punto ci sono moltissimi “appunti” su Fitzgerald, sua moglie Zelda e la loro figlia, su Tenera è la notte (da cui Lo Scrittore sembra essere ossessionato) ed Ernest Hemingway.
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Un certo Tom (Vader?), lasciato dalla moglie con suo figlio che lo va a trovare nei fine settimana e sta decidendo come chiamarsi – opta per Fin o End – considera la cospirazione per la morte di JFK, l’attentato di John Lennon e ricorda quando il suo amico d’infanzia è “svanito in una tempesta di particelle e fisica quantistica e materia oscura”. Si scopre che Tom è stato il primo amore di Penélope e che Fin era stato influenzato – nelle sue teorie fantascientifiche – dalla sua babysitter Hilda e dal padre Tom, cosa per cui sia la madre che la maestra sono preoccupate.
Fin a volte risponde ai pensieri di Tom e il bambino gli parla di un universo parallelo in cui lui frequenta una scuola francese e il padre, ancora sposato con la madre, è uno scrittore, per cui vuole che compri il giocattolo di latta con la valigia e lo faccia diventare il protagonista del suo romanzo.
Tom e Fin vanno in Namibia, dove c’è Kolmanskop, un regno di adesso che “riproduca […] le condizioni di domani”, dove basta passeggiare per trovare diamanti.
A questo punto c’è la storia di un lui e una lei (cioè Il Ragazzo e La Ragazza) che s’incontrano davanti al museo di X (cioè dello Scrittore) per pura casualità.
Lo Scrittore aveva tentato di distruggere il mondo e aveva fallito. Il mondo, dopo, si era trasformato nella terra dov’era stato portato L. B. Wild, dimostratosi un eccellente scrittore, attore e musicista.
Lo Scrittore, su invito del suo editore, va a Ginevra alla vigilia di Natale per collidere con tutto e trasformarsi in ogni cosa, ma per questo è stato punito e confinato in una cella senza niente, dalla quale Ikea, un personaggio creato da lui (non l’altra scrittrice) era riuscito a farlo uscire, evitando anche che fosse multato di milioni di dollari per aver tentato di causare la fine del pianeta.
Mentre lui e lei risalgono la scalinata del museo di X, in sottofondo c’è la canzone Big Sky e i due si dicono addio. Big Sky sostanzialmente ha per protagonista Lo Scrittore che, dall’alto e senza immergersi nei fatti degli uomini, li guarda. Per Lo Scrittore lui (Il Ragazzo) è molto più importante di lei (La Ragazza). Il Ragazzo ha incontrato Lo Scrittore su un aereo: Il Ragazzo era seduto accanto alle ceneri di Ismaele Cantor, il suo migliore amico (si erano incontrati anche loro su un aereo e avevano subito legato perché avevano la stessa età, volevano entrambi diventare scrittori e il loro scrittore preferito era Lo Scrittore. Ismaele conosce tutte le barzellette e un giorno Il Ragazzo lo vede piangere e gli racconta una barzelletta che lo fa talmente ridere che muore, perciò Il Ragazzo riporta con sé, su richiesta del padre dell’amico, le ceneri di Ismaele).
Ismaele ha lasciato un manoscritto che Il Ragazzo pensa sia un capolavoro e decide di farlo arrivare al pubblico; poi, si rende conto che, dall’altro lato del corridoio dell’aereo, c’è Lo Scrittore.
Lo Scrittore sparisce e tutti ne parlano (si è fuso con l’universo), mentre comincia il documentario in cui Il Ragazzo e La Ragazza s’incontrano in una casa vicino alla spiaggia dove c’è la sorella pazza dello scrittore ad aspettarli, bardata con un camice e una mascherina perché non vuole contrarre niente dal fratello. Il Ragazzo ricorda di essere entrato in quella casa e aver rubato l’omino di latta, fino a che la sorella pazza dello Scrittore lo aveva scoperto, ma lui aveva rubato anche il video in cui Lo Scrittore affermava che Il Ragazzo era il più grande scrittore di tutti i tempi, e lo diventa davvero pubblicando il manoscritto di Ismaele.
Il Ragazzo e La Ragazza non vanno più d’accordo come prima e si lasciano, pensando che la loro esistenza fosse sostanzialmente dettata dalla trama dello Scrittore, quindi si dicono addio.
III
In aeroporto, di cui ha paura, Lo Scrittore pensa che non può vivere della sua professione e si lascia andare a pensieri riguardanti gli inventori che erano diventati ricchi con idee apparentemente semplici come il pluriball. Entra in aereo, in ritardo, e decide di comprare Mr. Trip dal catalogo dell’aereo. Legge libri di viaggio e ha un dialogo con un medico legale che ha notato che leggeva un opuscolo sull’annegamento e il dottore si sente in dovere di spiegargli cosa c’è di sbagliato nell’opuscolo (gli dice che nell’annegamento per paura si forma una sorta di proiettile biologico: lui conserva tutti i proiettili dei cadaveri di cui ha eseguito l’autopsia). Vede Il Ragazzo a distanza di qualche sedile – si capisce che Il Ragazzo è ansioso di conoscerlo – ma Lo Scrittore gli fa segno di silenzio così il giovane non gli si avvicina. Il Ragazzo sta leggendo un libro sull’ossessione di diventare scrittori.
Lo Scrittore arriva nella palestra di un hotel svizzero. di notte, dove trova Bob Dylan con le sue due guardie del corpo. Dylan si mette a boxare al sacco e Lo Scrittore alla cyclette. Lo Scrittore era stato il fautore della persecuzione ripetuta del cantante, prima tramite una sua amica diventata poi assistente di Dylan (in un episodio in cui i due si erano presentati alla porta della camera del cantautore che stava lavando i jeans nella vasca) e poi in un concerto svoltosi in una riserva di indiani nativi la cui tenuta era appannaggio di una donna incinta a cui Dylan aveva benedetto la pancia e poi era nato Rolling Thunder che gli era diventato amico.
I ricordi dello Scrittore vanno a quando faceva conferenze, dove aveva conosciuto Ikea che poi era diventato più famoso dello Scrittore stesso (la sua carriera era iniziata grazie allo Scrittore, a cui aveva mandato un racconto che lui gli aveva fatto pubblicare dal suo editore), poiché Ikea adesso scriveva best-seller, anche grazie alla sua (di Ikea) campagna di autocelebrazione in cui creava falsi account per parlare bene dei suoi libri.
Lo Scrittore, dopo tanto tempo che non lo faceva, era stato invitato a parlare della sua opera in pubblico. Parla a tutti alcune delle sue convinzioni sulla letteratura.
Lo Scrittore diventa infine il suo giocattolo di latta, Mr. Trip, e mette lui e lei nella valigia prima di prendere un aereo.