29 giugno 2021
Un ricordo vivido, io che cammino nel Crepuscolo nelle stradine di Holt in attesa che la città si svegli, in attesa che tutto ricominci….
14 febbraio 2023
Ritorno a Holt, un’altra vacanza in quel luogo che tanto mi ha emozionata che mi ha regalato momenti intensi, tracce di vissuto, la morte di Dad in Benedizione e la bontà dei fratelli McPheron, in Canto della pianura e Crepuscolo, due allevatori di bestiame, anziani, burberi e silenziosi, due uomini dal cuore tenero…
Tornare a Holt da cui mi sono allontanata per un’altra breve pausa, per interrompere la routine della vita, per camminare e osservare distese di terreni sabbiosi, fattorie in costruzione, assi di legno in viaggio su camion dalla città fino a raggiungere l’estrema periferia, per osservare a distanza mentre Sanders Roscoe mi racconta con precisione la storia di sua nonna, di suo padre e dei vicini, la famiglia Goodnough in quel lontano 1906 quando Roy e Ada si trasferirono lì in cerca di terra e di fortuna…
Ho visto Ada spegnersi lentamente accanto ad un uomo insensibile, ottuso e prepotente, l'ho vista partorire i suoi figli che non ha mai amato profondamente, Edith e Lyman, due fratelli legati da Vincoli di sangue e d’amore.
Ho visto la grandezza dell’essere umano, di Edith, una ragazzina gracile dal cuore tenero sopportare le angherie del padre, la perdita della madre, l’ho vista occuparsi di Roy, del fratello senza mai lamentarsi…
A Edith è stato negato tutto, nella sua lunga vita ho visto solchi sempre più profondi di sofferenza, la rinuncia imposta da suo padre dell’unico amore per John Roscoe, un sentimento morto prematuramente e mai dimenticato.
Ho osservato le sue infinite giornate di duro lavoro nei campi con la presenza ossessiva di un padre che considerava i suoi figli delle bestie da lavoro, un padre ancora più arrabbiato e burbero dopo quell’incidente che gli privò per sempre l’uso delle mani. Un uomo così crudele da farsi odiare da tutti pure dai suoi suoi figli…
E dopo la fuga di Lyman, fuga lontano da quel genitore in grado solo di punire e criticare ogni sua azione, una fuga indispensabile per non impazzire, giorni in cui ha sperato e sognato che si aprisse la porta del fienile o il cancello di un pascolo, pochi centimetri da superare per raggiungere la libertà per non morire, ho visto Lyman per la prima volta, in un momento di lucidità e disperazione togliersi la tuta di dosso per indossare l’abito buono delle feste, percorre con una vecchia valigia a piedi e in piena notte un chilometro, il chilometro della salvezza fino alla fattoria di John per chiedere a Sanders un passaggio fino alla stazione dei treni.
La vita scorre, i giorni passano e l’unico conforto per Edith è la presenza di John, un uomo sposato con un figlio, Sanders, un uomo che non mai smesso di amarla sempre pronto a difenderla, ad ogni costo...
Resterà Edith a prendersi cura e fino alla morte di Roy.
C’erano giorni in cui tutto quello che poteva andare storto andava storto...
Edith una donna minuta, forte come una roccia, una donna che ha rinunciato a tutto per quel padre prepotente e per suo fratello sino a quella notte in cui ha deciso di porre fine, di chiudere per sempre le porte di quella dannata fattoria, alla corsa in ospedale…
Non posso giudicarti malvagia, cara Edith, per quell’unico gesto che può sembrare crudele ma che porta con sé il peso di una vita sofferta, non posso...
Resto con te fino alla fine in quella camera d’ospedale, in quella stanza buia e sorvegliata senza aria fresca, senza la fragranza dei fiori, in cui le finestre resteranno per sempre chiuse…
Ed è proprio in questa stanza squallida d’ospedale che ha inizio la storia della vita di Edith ed è sempre lì che finirà il nostro viaggio assieme.
Resto con te fino all’ultima pagina, fino all’ultima parola…
Emozionata saluto Edith e Sanders e sua figlia Rena con la promessa di un mio ritorno, purtroppo un ultimo ritorno a Holt…
Ringrazio Emilio che mi ha consigliato la lettura di Vincoli in più occasioni, un racconto che resterà fra i più belli letti finora...
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"Vincoli", primo romanzo di Kent Haruf.
L'Io-narrante, figlio di uno dei protagonisti del romanzo, 'scrive' nel 1977, ma la vicenda raccontata ha inizio più di 80 anni prima.
L'ambientazione è Holt, nel Colorado, che a fine '800 era solo un villaggio con alcuni negozi.
Per ragioni di contestualizzazione, ricordiamo che nel lontano 1862 Lincoln promulgò un provvedimento secondo cui su richiesta venivano assegnati terreni demaniali nelle zone selvagge fuori delle 13 colonie d'origine, dietro impegno di coltivarle, il che rendeva proprietari gli assegnatari.
Così , sul finire del XIX secolo una giovane coppia giunse nei dintorni di Holt.
Di qui parte la storia di questa famiglia e di quella residente nella casa più prossima.
Grandi protagonisti sono soprattutto i figli.
Tra questi spicca l'indimenticabile Edith, creatura incantevole e generosa fino all'abnegazione. Era "bella come più non avrebbe potuto". Con lei potevi "dirle tutte quelle cose che non avevi mai detto a nessuno, tutte quelle cose che stanno oltre le battute e gli aspetti superficiali che gli altri vedono di te" .
Qui abbiamo Haruf già al meglio.
Rispetto al successivo "Canto della pianura", con più mestiere e minore ispirazione, romanzo corale di una Holt più sviluppata ma non migliore, "Vincoli" è meno dispersivo, tutto proiettato sulla rappresentazione di alcuni personaggi, ma con maggior approfondimento.
Edith poi, per me, rimane una delle figure femminili più toccanti della letteratura americana contemporanea.
Il mio primo Haruf, non l’avrei letto se non fosse stato per la spinta ricevuta da un commento dell’amica @Piperitapitta. Grazie di avermi fatto scoprire un grande narratore.
Il titolo si comprende subito: la storia di Edith e Lyman Goodnough, due fratelli nati alla fine dell’ottocento nella campagna arida della cittadina agricola di Holt in Colorado, è una amara storia di vincoli, fisici e soprattutto morali. Vincoli a un padre padrone malvagio e crudele, vincoli a una vita di duro lavoro nei campi sempre uguale ogni stagione ed ogni giorno, vincoli a rapporti di sangue, a legami familiari che soffocano e fanno male all’anima: Lyman, il più debole, non ce la fa a sopportarli, Edith invece è un esempio di resilienza, è la più provata, quella che sopporta non solo violenze fisiche ma dolori del cuore che potrebbero inaridire l’animo. Invece Edith è dolce e sensibile, Edith è forte, per sé e per suo fratello, e Sanders Roscoe, colui che narra la storia della famiglia Goodnough, lo ha compreso. E la rispetta, la ammira, la ama, come il lettore, che vorrebbe abbracciarla.
Ma “niente in questa faccenda è giusto. La vita non lo è. E tutti i nostri pensieri su come dovrebbe essere non servono a un cavolo, a quanto pare.”
È una lettura appassionante ed emozionante, un romanzo dolce e delicato ma anche crudo e crudele. Come l’esistenza degli agricoltori di Holt. Come la vita di Edith Goodnough. Come la nostra vita.