Da poco tempo è nata una interessante casa editrice intitolata Le Assassine dedicata ai gialli e ai vari generi di gialli scritti da donne. Al momento ci sono due collane sulle quale orientarsi, la collana Vintage dedicata ai gialli d’epoca e la collana Oltreconfine.
Ho letto un paio di gialli d’epoca molto interessanti, e questa volta ho voluto provare un giallo Oltreconfine: La gabbia.
L’autrice moglie e figlia di diplomatici ha da sempre vissuto in ambienti multiculturali e soggiornato per un lungo periodo in Africa, ed è in un ipotetico paese africano, all’interno della comunità di stranieri occidentali in cui ambienta questa storia.
Questo gruppo di persone, diplomatici, imprenditori, insegnanti, vivono appartati dalla comunità locale in un ambiente ovattato, nel lusso e nell’esclusività delle scuole e della vita sociale, ma tutto questo si traduce appunto in una gabbia, in un microcosmo dove esplodono e implodono tutte le criticità familiari e non, specialmente nella sfera femminile perchè esse sono solo e comunque “le mogli di …” per quanti sforzi facciano per darsi un ruolo attraverso comitati di tutti i tipi.
Il clou di tutto il giallo è la scuola che raccoglie in un unico ambiente figli, genitori e personale insegnante, ed è proprio qui che sfocia la tragedia, un delitto inspiegabile anche se la donna uccisa non era ben vista da quasi tutta la comunità, ma non al punto e non con un movente tanto forte da spingere qualcuno ad ucciderla.
Non è un giallo d’azione e neppure tiene alta l’adrenalina, l’autrice si focalizza sulle dinamiche relazionali, su quelle di coppia, su quelle amicali che ruotano attorno alla scuola.
Via via che la narrazione procede il lettore si fa ora un’idea ora un’altra ma il finale giunge inaspettato e sconcertante.
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