“Così la notte si confonde e non mi trova” è il titolo di una breve raccolta di prose poetiche, della scrittrice albanese Viola Shkëmbi.
Direi che il titolo illustra bene quella che è la sostanza di questo scritto: oscuro e confuso. Si tratta di brevi flussi di coscienza molto tormentati, nei quali l'autrice riesce ad essere evocativa e piacevole da leggere, pur non convincendo in tutti loro.
Mi ha ricordato le prose poetiche di Elizabeth Smart, in “L'assunzione di farabutti e mascalzoni”, che - col senno di poi - ritengo essere ben più incisive.
Insomma, gradevole, potrei leggere qualche altra cosa della Shkëmbi, ma - questa raccolta non mi ha completamente convinto. Se pubblichi un libro di settanta pagine, devi assicurarti di avere, in tutte, le Muse che gocciolano dal pennino.