Risalendo il Po, dal Delta fino a Cremona, si incontrano paesaggi e soprattutto prodotti tipici di ogni zona, con i quali si cucinano piatti tradizionali, dal sapore antico.
Non abitando in quelle zone riconosco la mia ignoranza e curiosa di sapere ho letto. Ho imparato così, ad esempio, che in Veneto lo stoccafisso, il merluzzo secco, si chiama baccalà, termine che invece in tutte le altre regioni d'Italia individua il merluzzo sotto sale. Ho saputo che esistono specie di pesci che vivono -o è meglio dire vivevano- nel Grande Fiume, come i pesci gatto, gli storioni, i lucci.
Anche se il mondo che vive attorno e nel Grande Fiume è "un mondo che non torna"-come dice l'autore-, dobbiamo comunque impegnarci a lottare perchè la cultura fluviale, fatta anche di sapori e di odori, non muoia.
PS.: voglio provare a fare la torta sbrisolona secondo la ricetta scritta nel libro, è squisita!
Vedo, ascolto, annuso, tocco e mangio!
Lungo il Po è un viaggio che riempie tutti e cinque i sensi: la vista, attraverso la conoscenza di luoghi colmi di emozione e di nostalgia, l'olfatto perché è impossibile non essere attratti dai profumi della natura e da quelli della cucina tipica che si incontrano lungo la strada, l'udito, perché è tutto un frusciare di foglie, uno sciabordio delle acque, un mormorio proveniente dai cespugli, dal sottobosco, persino dalle acque a volte limacciose e impetuose del Po! Il tatto, perché tutto questo viaggiare lungo il Po, se non fosse solo metaforico per noi lettori, farebbe tornare con le braccia colme di tutte quelle meraviglie di cui si parla: dai salumi ai cappellacci (e tortelli, cappelletti, gnocchi) dai vini Fortana (e Gutturnio, Bonarda e Lambrusco) al riso del Delta, dalla salama da sugo ai piserei e fasò, dallo stracotto d'asino alle anguille fritte (e dai pesci gatto, dalle lasche, dagli storioni): insomma, che qualcuno si provi a smentirmi se dico che una parte dei chili accumulati durante le festività natalizie sono colpa anche di Michele Marziani e del suo libro itinerante colmo di prelibatezze!
I cinque sensi dicevamo...infine il gusto: l'avrete capito, in questo libro si viaggia, lungo il fiume e per mezzo del fiume, si guarda, si annusa, si tocca, ma poi (e soprattutto!) si mangia, e con tanto di ricette se proprio non potrete prendere e partire!
Dimenticavo, la ricetta della torta di riso caramellata con il rum io l'ho fatta per davvero!
Ecco cos'è il Po, lo capiamo adesso, è una porta continua verso l'altro: sapori, città, ricordi, alberi, uccelli acquatici, storia, natura, cultura, architettura, pittura, poesia...Dove ti giri ti spalanca un mondo.
Ho avuto l'acquolina in bocca per tutta la lettura: coltura e cultura sono un binomio imprescindibile. Sogno ora un tour enogastronomico nelle terre che ho assaporato virtualmente leggendo questo bel libro, le cui atmosfere ricordano molto da vicino le pagine migliori di Pederiali