E' un fatto notissimo che Coppola ha fatto leva su questo libro per la sceneggiatura di Apocalypse Now, ma anche se avete visto quel notevole film, prendetevi il privilegio di leggere questo libro.
I parallelismi sono molti ma ciò assolutamente non vi darà sensazione di perdere il vostro tempo.
Il viaggio a ritroso nel fiume e nel tempo, il dio sconosciuto che abita le giungle, il nativo destinato ad abbandonare rapidamente la superficie della sua terra per fecondarne il sottosuolo, insomma una proiezione amplificata dell'usuale orrore belga sono combinati in un racconto degno di menzione speciale.
Una delle caratteristiche del '900 è che nei rinnovati inferni Virgilio spesso coincide con Satana e se riemergi scopri che Beatrice è fuori.
Che buffonata la vita: questa misteriosa combinazione di logica impietosa per un futile scopo. Tutto quello che ci si può aspettare, è una qualche conoscenza di se stessi - che viene troppo tardi - e un mucchio di inestinguibili rimpianti. Ho lottato con la morte. È il combattimento meno eccitante che si possa immaginare. Si svolge in un grigiore impalpabile, con niente sotto i piedi, niente intorno, senza testimoni, senza clamore, senza gloria, senza il gran desiderio di vincere, senza il gran timore della sconfitta, in una insalubre atmosfera di tiepido scetticismo, senza una ferma convinzione nel proprio diritto, e meno ancora in quello dell'avversario. Se è questa la forma suprema della saggezza, allora la vita è un enigma più grande di quanto alcuni di noi pensano che sia. Ero a un passo dalla mia ultima occasione di pronunciare una parola, e ho scoperto con umiliazione che probabilmente non avevo niente da dire. Ecco perché affermo che Kurtz era un uomo notevole. Lui aveva qualcosa da dire. E lo disse.
colonna sonora: Robert Johnson - complete recordings
Rendere giustizia alle opere sublimi è sempre difficile; ma quando si parla col cuore in mano lo è ancora di più. Per me Conrad è e rimane il miglior romanziere al mondo.
Girovagando per anobi mi sono accorto di quanto heart of darkness fosse ingiustamente bistrattato..due stelline, una stellina, noioso, non prende, mattonata...insomma i commenti si sprecavano. Non si può dare torto a nessuno, grandi e piccoli. Il linguaggio si fa spesso metaforico, allusivo. E si rischia di non comprenderlo. Diciotto anni dopo Conrad scrisse a proposito, cito imprecisamente " si trattava di dare una risonanza sinistra, una tonalità cupa, che sarebbe rimasta come una vibrazione nell'aria indugiando nell'orecchio anche dopo che era risuonata l'ultima nota". Voleva ottenere una effetto sonoro che spiegasse la storia. O, per lo meno, la evocasse. La struttura del testo si fa dunque complessa. La storia si presta alle moltiplicazioni, ma il senso oscuro ci sfugge. Viviamo come sogniamo: soli, dice Marlowe. Vedete la storia? domanda, e poi aggiunge: descrivendo un sogno non riusciamo a comunicare la sensazioni del sogno.
Il compito che si è prefisso Conrad è alto e non è quello che Baricco sottolinea in tutti i suoi interventi su quest'opera ( che palle i suoi parallelismi su l'attesa di incontrare Kurtz e l'attesa della battaglia nel deserto dei Tartari), sciaguratamente. Il compito di Conrad ha semmai una somiglianza con l'ultimo canto dantesco, il XXXIII del paradiso. La ricerca vana di un espressione, di un linguaggio ( che sia pure un interiezione) che soddisfi la realtà, immensamente onirica e tenebrosa, della sua discesa negli Inferi. Il compito è arduo, ed è sul punto di rivelarsi senza farlo. Insomma Croce direbbe: l'imminenza di una rivelazione che non si produce, in ciò consiste il fatto estetico.
Quanto a me non ricordo altro esempio più esemplare di metafora intensamente suggestiva di questa: due vecchie che sferruzzano della lana "nera" alle porte dell'ufficio, come due guardiane, dove Marlowe riceve l'incarico di capitano del vaporetto per il suo viaggio nel cuore di tenebra.
In poco più di cento pagine Joseph Conrad descrive il viaggio di Marlow, un maturo capitano di marina, nell'Africa nera. Di fatto è un'opera di denuncia al colonialismo, da una parte il ricco commerciante bianco di avorio, il capitano Kurtz, uomo misterioso e ipnotico, dall'altra gli indigeni della giungla, sottomessi al razzismo..
Suo malgrado, Marlow è attratto dalla figura magnetica del capitano Kurtz e, come da lui promesso, non lo tradirà mai..
Bellissimo e potente il finale in cui si confronta con la fidanzata del capitano (queste sono per me le pagine più belle).