È il primo romanzo (breve) di Flaubert, l'unico autobiografico, scritto quando l'autore era appena diciassettenne, durante gli anni del collegio.
Aveva appena letto Byron e Goethe (Il giovane Werther) e qui egli incarna alla perfezione, con la foga tipica dell'adolescenza, il ruolo di diverso", di “pazzo" in contrasto con il mondo che lo circonda, un mondo popolato da uomini «idioti» che, secondo lui, nulla hanno capito della vita.
Dalle sue riflessioni, pervase ancora di pessimismo romantico, emerge una critica feroce e assai incisiva delle credenze del comune sentire: il libero arbitrio e il concetto di anima, in primis.
«Frenesie di gioventù», così le definì l'autore e non fece mai pubblicare questo suo lavoro, che infatti venne stampato ben vent'anni dopo la sua morte.
Quest'opera minore però è il seme da cui germoglierà molti anni dopo uno dei capolavori di Flaubert: L'educazione sentimentale.
l’ottocento aveva molte cose da dire, tante da scoprire, le parole, le frasi riflettevano sempre sull’uomo , sulla società, sui sentimenti fino a farli detonare dentro le teste dei lettori. le storie intrise di denunce verso l’ambiente culturale e umano, la massa urbanizzata che acquisiva diritti e schiavitù nuove mascherate di doveri che servivano all’elite collettiva.
la scrittura voleva e doveva arrivare ovunque per creare coscienza.
de andrè in un concerto disse, moltissimi anni fa, presentando giugno ’73: una piccola storia di un grande amore, un amore felicissimo. finchè è durato è stato meraviglioso, quando poi si è incrinato ed è diventato, come diceva flaubert, soprattutto una comunione di cattivi umori il giorno e di cattivi odori la notte, si è altrettanto felicemente concluso. quindi un amore felice in tutti i sensi.
ho cosi scoperto flaubert, e ieri mi è capitato di leggere queSto piccolo omaggio all’umanità che mi ha fatto tenerezza per quanto onesta è la scrittura, per quanto l’autore prova a far entrare dentro il nostro cervello tutte le sue decalcomanie che diventano maschere.
Leggere forse serve solo a questo, immaginare possibilità