Ero già passata di qui quest'anno. È stato durante la "bella" stagione (ma quale stagione non è bella a modo suo?).
Allora trascorsi quella breve permanenza letteraria a coltivare con impegno ed entusiasmo "rarissime varietà di tulipano", ben più preziose di qualunque esemplare nero.
Questa volta, invece, sono stata accolta da una inattesa ed affascinante Olanda alternativa: una versione invernale, innevata, attraversata da canali ghiacciati e lucidissimi su cui scivolano affilate lame argentee.
Chi ha coniato l'espressione "avere le ali ai piedi" non si riferiva soltanto alla rapidità con cui il messaggero divino recapitava le ambasciate affidategli.
Egli doveva piuttosto alludere a quella particolare suggestione di librarsi ad appena qualche centimetro da terra e, aria sul viso, fluire. Qualcosa di strettamente imparentato con la sensazione di libertà.
Qui pattinano tutti indistintamente, ma i nostri riflettori sono puntati su una combriccola di ragazzini tra i quattordici e i diciassette anni.
Sei di loro intraprendono una lunga traversata da Broek a L'Aja che inizia nel giorno di San Nicola e costituisce la parte centrale del romanzo.
Ce ne sono, però, due - fratello e sorella - che non vi partecipano, che vivono un po' ai margini, che non hanno le stesse opportunità e la stessa spensieratezza dei loro coetanei e neppure gli stessi pattini.
Loro non osano neanche sognare di competere nella gara prevista per il 20 del mese...
Un'edizione - economica, sia detto - tradotta male e "dattilografata" peggio, nonostante un buon font ed una bella carta.
• Non scrivo recensioni, ma chiacchiere da salotto non utilizzabili a fini commerciali •
[...] fecero una bella corsa sui pattini al chiaro di luna.[...]
Come passa presto il tempo felice!
Avevano pattinato per un'ora tenendosi lontani dal gruppo degli altri ragazzi, contenti di essere vicini loro due.
Mentre Ben osservava i ritratti, il signor Van Gend raccontava agli altri ragazzi la sua recente visita ad Anversa, il paese natio di Quentin Matsys, il fabbro ferraio che, per amore della figlia di un pittore, studiò pittura fino a diventare, a sua volta, pittore di grande fama.
(scivolone autocelebrativo che, sono certa, mi verrà perdonato)
È più di una brava persona. Egli è buono.
"Non avrebbe importanza che fosse mio fratello o il tuo [...] Non sappiamo cosa sarebbe stato di noi in altre circostanze. Noi abbiamo vissuto ovattati e protetti, da quando siamo nati. Una casa felice e una famiglia onesta avrebbero potuto fare di lui un galantuomo invece di un ladro".
Non posso che dirvi che l'ho adorato: Hans e Gretel sono due bambini fantastici, entrambi sono buoni e sempre positivi e assieme alla mamma compongono un quadro di umiltà e altruismo da far invidia a chiunque.
La storia è davvero semplice e non mi ci voglio soffermare più di tanto perchè quello che colpisce del romanzo sono i tanti messaggi positivi che le azioni compassionevoli di vari personaggi ci lasciano; i nostri due bambini sono di umili origini e devono affrontare già da piccini le disgrazie della vita ma la tenacia di Gretel e la saggezza di Hans ci aiutano a capire che nella vita bisogna essere forti e non arrendersi. Pattini d'argento è davvero un classico per ragazzi e bambini ma anche per noi più grandi che ogni tanto dimentichiamo le gioie della vita, spesso lamentandoci per ogni sciocchezza.
Questo è quello che distingue un classico da un qualsiasi libro per bambini: ci scaldano il cuore con storie rassicuranti ma senza risparmiarci il dolore, perchè è importante crescere coltivando sogni ma con i piedi per terra.
Consiglio questo libriccino davvero a tutti per ricordare quei valori che spesso sembrano essersi persi ma senza incappare in quel buonismo eccessivo che spesso incontro nei classici d'infanzia.
L'ambientazione è da sogno, resa ancor più palpabile dalle fantastiche atmosfere ricreate e da quelle descrizioni e da quei particolari che l'autrice ci ha regalato di un'Olanda invernale davvero suggestiva.
Il periodo in cui ci troviamo è davvero perfetto per concedersi questa lettura natalizia, magari accompagnata da una bella tazza fumante di thé e sotto un plaid morbido e caldo.
Sono queste le letture che mi piace fare in questo periodo: quelle che ti ricordano che nonostante tutto la vita è bella e c'è sempre qualcosa per cui vale la pena lottare.
http://geekybookers.blogspot.it/2014/12/mini-recensione-pattini-dargento-di.html
Una delle più belle descrizioni di un vorace lettore. Hans Brinker è un paesano ignorante, e sua madre dice "Legge un libro nel tempo che io ci metto a spazzare la stanza". Le menti agili e socialmente svantaggiate sono le più fertili. Per questo non sopporto gli intellettuali che hanno ogni opportunità ed hanno il coraggio di annoiarsi. Coraggio, signori. Quello che manca nei trentenni di ora: il coraggio di rischiare. Una tragedia.